La lunga prostesta silenziosa del locale del Buon ricordo

NOVENTA

Hanno protestato inizialmente con l’associazione del Buon Ricordo per denunciare la situazione del ristoranti in Italia, vittime designate di queste restrizioni. E venerdì sera hanno acceso le luci in una nuova protesta silenziosa, ma sicuramente ad effetto soprattutto per i video che sono stati registrati. Le Guaiane di Noventa, uno dei locali storici nel basso Piave e tra i più prestigiosi nella ristorazione in Veneto e in Italia, da più di un mese sono in prima linea.

I piatti del Buon ricordo campeggiano innumerevoli sui muri, vessilli della grande ristorazione di tutta la penisola. Venerdì sera erano illuminati dalle luci di un ristorante deserto.

Le grandi cene a base di tartufo, quelle di pesce crudo e champagne, le celebri “3 S seppe sardee e sampagna”, sono lontane nel tempo e ci si chiede quando torneranno.

Altro che fluviali ingressi di clienti disposti a pagare anche più di 100 euro a persona per cene di alto livello.

«Per il momento le sale sono ancora vuote», dice il patron del ristorante Lucio Marangoni, «e noi abbiamo pensato, sempre nel rispetto della legge come ci hanno insegnato i nostri vecchi, di organizzare una protesta senza clamori o azioni di forza, illuminando i locali del nostro ristorante di Noventa. Niente aperture forzate in un periodo così delicato, ma il segno evidente che noi siamo qui e stiamo vivendo un momento davvero difficile per la nostra categoria. Speriamo che chi di dovere ascolti le nostre proteste anche perché non crediamo che siano i ristoranti la causa del Covid». La speranza di Marangoni e di altri ristoratori è che, terminata questa fase, poi inizi la discesa. —



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