La lunga corsa di Fabrizio in aiuto a chi lo ha salvato

Il maratoneta noalese sopravvissuto al cancro al pancreas ora raccoglie fondi per rinnovare i computer dei medici e chirurghi dell’ospedale che lo ha curato

NOALE. La partita è ancora l’inizio, ci si è appena mossi ma si vuole arrivare al traguardo. Il traguardo si chiama una bella cifra sostanziosa da raccogliere per aiutare chi gli ha salvato la vita e rimesso in piedi, dandogli una speranza di guardare al futuro con ottimismo.

Dopo aver comunicato la volontà di correre tutta la prossima Maratona di Venezia, il noalese Fabrizio Stevanato ha lanciato su Facebook una campagna per mettere insieme quei soldi necessari per aiutare il reparto di Chirurgia del pancreas di Verona a rinnovare i computer portatili, indispensabili per il lavoro quotidiano dei medici e continuare a salvare delle persone. La sua storia è uscita una ventina di giorni fa; Fabrizio ha 43 anni e un anno fa gli era stato diagnosticato un brutto male al pancreas. L’unica risposta, secondo i medici che l’hanno curato era un intervento chirurgico. Un intervento durato otto ore ma, per fortuna risolutivo, una riabilitazione lunga e non iniziata nel migliore dei modi. La sua prima camminata di 250 metri dopo la degenza in ospedale è durata un’ora. Ma da qui è nata la promessa di lavorare sodo per presentarsi alla maratona di Venezia del 28 ottobre.

E Stevanato ha iniziato immediatamente ad allenarsi con costanza, impegno, voglia, tanto da presentarsi al via a una corsa di 20 chilometri in Sicilia prima di Pasqua. Non sfigurando, anzi. In contemporanea c’è un altro traguardo da raggiungere: aiutare chi aiuta. Nella pagina Facebook, “Corri in muso al cancro”, divenuto un po’ il suo slogan in questa nuova fase della sua vita, ha chiesto una mano a tutti.

«Dopo le preziose cure che mi hanno permesso di superare la difficile prova della malattia» scrive Stevanato «ora è il momento di ricambiare in modo concreto. Ovvero, destinando le risorse che riusciremo a mettere assieme al reparto di Chirurgia del Pancreas Verona, consentendogli così di rinnovare i propri computer portatili, indispensabili per il lavoro quotidiano del personale. Molti di voi, in queste settimane di forte attenzione mediatica attorno alla mia vicenda, mi hanno chiesto come poter contribuire. E ho pensato come la funzione di Facebook sia tra gli strumenti che valga la pena utilizzare. Rivolgo fin da ora un grandissimo ringraziamento a tutte le persone che vorranno aderire a questa raccolta o anche a diffondere l’iniziativa tra i propri contatti».

Il tetto massimo fissato è di 10 mila euro, per ora, dopo poche ore, si oscilla sui 700 euro. Si è solo all’inizio ma il traguardo si può raggiungere senza paura, come la storia di Stevanato insegna a tutti.

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