La lite tra vicini degenerò carabiniere all’ospedale

A processo cinque uomini accusati di “dispetti” a due dirimpettaie a Dolo Prima abbatterono una recinzione e poi attaccarono una pattuglia dell’Arma
Di Davide Massaro
Dolo (Venezia):..processo per la sparatoria tra nomadi di via Pampagnina e via Mazzini..27/05/2004 © N. Vallotto - Light Image studio..Agostini
Dolo (Venezia):..processo per la sparatoria tra nomadi di via Pampagnina e via Mazzini..27/05/2004 © N. Vallotto - Light Image studio..Agostini

DOLO. Da una lite tra privati confinanti si ritroveranno processati. Lo ha deciso giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Venezia, Massimo Vicinanza, che ha rinviato a giudizio Silvano Baldan, 66 anni di Dolo, Rolando Bicego, 53 anni di Verona, Ernesto Carrer, 49 anni di Oderzo (Treviso), Fausto Trinca, 48 anni di Nervesa della Battaglia (Treviso), Nicolò Varaschin, 62 anni di Conegliano (Treviso): il processo comincerà il 20 settembre.

Ad accusarli il pubblico ministero Giorgio Gava per alcuni fatti accaduti tra il giugno e il luglio del 2011. Baldan e Carrer un mese prima, a giugno, si erano introdotti nell’abitazione di Silvana e Nadia Barbato tagliando con un flessibile la ringhiera di recinzione dell’abitazione delle due donne e per questo sono accusati di violazione di domicilio e danneggiamento.

Successivamente dopo che le donne avevano chiamato una ditta e fatto riparare a loro spese la ringhiera, il 29 giugno, Baldan, non contento, avrebbe tagliato con un trancino anche la rete metallica che separa la sua proprietà da quella delle due donne.

Silvana e Nadia Barbato avevano protestato, ma ancora una volta avevano fatto sistemare la rete danneggiata.

A luglio però le cose sono precipitate. Le proprietarie si sono accorte che i loro vicini stavano per abbattare di nuovo la rete e hanno deciso che la pazienza era esaurita.

Infatti quel giorno le due donne, stanche di sopportare le angherie del vicino, hanno deciso di chiamare il 112, cioè la centrale operativa dei carabinieri, spiegando che gli uomini stavano tagliando nuovamente con il flessibile la rete di proprietà.

La centrale dell’Arma aveva perciò inviato sul posto una pattuglia. I carabinieri arrivano a casa delle due donne e chiedono i documenti per identificare gli autori del danno.

A quel punto, secondo le accuse, Nicolò Varaschin si oppone e fa resistenza: strappa la divisa e colpisce con una gomitata l’appuntato mentre il brigadiere chiama i rinforzi. Il brigadiere vedendo la mal parata cerca di intervenire ma il sessandueenne di Conegliano gli torce l’indice della mano destra procurandogli quaranta giorni di prognosi. L’uomo sarà quindi processato anche per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Solo grazie all’arrivo della seconda pattuglia i militari riescono a riportare la calma e a identificare gli uomini. I militari, nel corso dell’udienza preliminare, si sono costruiti parte civile con l’avvocato Stefano Marrone mentre le due donne con l’avvocato Elisabetta Alfonso.

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