La lezione di don Trevisiol: ventimila euro per Ol Moran

Il sacerdote: «Vorrei insegnare a Salvini e Di Maio che il problema dell’Africa non si risolve lasciando annegare gli immigrati ma dando un futuro al Paese»
APERTURA RISTORANTE SOLIDALE PRESSO IL CENTRO DON VECCHI DI VIALE DON STURZO. IN FOTO DON ARMANDO
APERTURA RISTORANTE SOLIDALE PRESSO IL CENTRO DON VECCHI DI VIALE DON STURZO. IN FOTO DON ARMANDO

MESTRE. Nella sua ultima “confidenza” sul settimanale L’incontro della fondazione Carpinetum che gestisce i centri don Vecchi e lavora al progetto del Ipermercato solidale, una struttura all’avanguardia dove inserire tutte le iniziative solidali offerte ai poveri e dove trasferire i magazzini aperti a Carpenedo, don Armando Trevisiol, fresco di festeggiamenti per i suoi 90 anni di energia nella carità, rivela di aver inviato 20 mila euro al progetto della parrocchia di Ol Moran in Kenia, gestita da don Giacomo Basso, per la costruzione di un convitto per studenti africani.

Una risposta importante all’appello di don Fausto Bonini per la raccolta di fondi, in tutto 40 mila euro, per realizzare il progetto solidale. In Kenia la missione ha già costruito la chiesa intitolata a San Marco e nel 2013 a Ngare Narok è stata aperta la scuola, poi riconosciuta dal Governo del Kenya come scuola paritaria e centro d’esame. Oggi la frequentano 421 alunni, dalla materna alla classe ottava, ovvero la nostra terza media. Una scuola che ora diventa struttura stabile con il progetto di un convitto permanente con strutture in muratura per 160 bambini, che sarà anche centro di tutela per i bambini a rischio che arrivano da famiglie difficili dove povertà e violenza domestica la fanno da padrone.



Con la donazione di don Armando Trevisiol sono coperti metà dei fondi necessari. Soldi che don Trevisiol ha deciso di stanziare per la missione africana grazie ai proventi, 200 mila euro, dell’associazione “Vestire gli ignudi” che gestisce il grande emporio di vestiti usati destinati ai più poveri a Carpenedo. Un chiaro esempio di economia circolare della carità che don Armando chiama «volano che genera carità». Per la cronaca, altri 150 mila euro sono serviti a fornire il pranzo a metà prezzo (2,5 euro) a tutti i residenti dei centri Don Vecchi che hanno un reddito inferiore ai 500 euro del mese. La carità aiuta tutti, italiani e stranieri, a casa loro.

Don Armando ora confida «nel fatto che le parrocchie di Mestre e Venezia non si faranno battere in questa gara di solidarietà da una fondazione che gestisce già 500 alloggi per i poveri». Una gran bella notizia pasquale che spinge don Armando Trevisiol a dire chiaramente come la pensa su un tema di così grande attualità come le migrazioni. «Non nascondo che mi piacerebbe anche insegnare a Matteo Salvini e al suo “amico nemico” Luigi Di Maio», scrive, «che il problema dell’Africa non si risolve lasciando annegare gli immigrati nel Mediterraneo o inviando denaro ai “satrapi” d’Africa affinché acquistino armi e si uccidano a vicenda. Invece è fondamentale creare, nei paesi dove quelle persone vivono, una nuova classe di uomini e donne culturalmente ed economicamente preparati a dare un volto nuovo e migliore all’Africa». Come a dire che dalle buone notizie, piene di speranza, tutti, politici compresi, hanno da imparare. —


 

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