«La Legge speciale? Tanto vale abolirla»
CHIOGGIA. «Venga abrogata la Legge speciale, tanto così com’è non serve a nulla». La provocazione arriverà direttamente a Roma con una lettera ai presidenti della Camera, Laura Boldrini, e del Senato, Pietro Grasso, e al premier Matteo Renzi inviata dal sindaco Giuseppe Casson, stanco di «essere preso in giro» da uno Stato che emana una legge che poi non viene finanziata e, spesso, contraddetta.
Ieri Casson, nella conferenza stampa di fine anno, si è tolto qualche sassolino, compreso quello di “rivelare” il paradosso che esiste sulla vicenda Gpl in Val da Rio. La ditta, la Socogas, ha ottenuto l’autorizzazione a realizzare l’impianto ma non l’autorizzazione all’esercizio. Come dare l’ok edilizio per realizzare un bar senza la licenza che permette di accendere la macchina del caffè.
«Tutte le battaglie verbali di molti politici sul Gpl sono chiare strumentalizzazioni elettorali», spiega Casson, «i margini per fermare l’impianto sono ampi e se invece di parlare qualcuno si fosse letto, come me, il decreto interministeriale che lo autorizza lo saprebbe. Manca tutta la parte che autorizza l’esercizio. Quindi di cosa stiamo parlando? Il Pd la smetta di fare propaganda e mi aiuti a livello romano a impedire che arrivi questa seconda autorizzazione. Le motivazioni per chiederlo sono fondate: la Legge speciale esclude che in laguna possano transitare petroli e derivati e il porto dovrebbe essere classificato come petrolifero. In questo momento difendendo la mia città sto paradossalmente difendendo anche gli interessi della ditta a cui evito di buttare 20 milioni per un impianto che non potrà mai essere funzionante».
Esiste anche un precedente, un impianto simile realizzato a Gioia Tauro, spento da 20 anni perché non è stata data l’autorizzazione all’esercizio.
Altro tasto su cui Casson ha insistito quello della schizofrenia dello Stato che con una mano emana la Legge speciale e con l’altra ne riduce i fondi e impedisce di usare anche quelli residui.
«Ormai siamo all’assurdo», sostiene il sindaco, «se dobbiamo tenerci una legge che viene puntualmente disattesa tanto vale abrogarla. Lo chiederò ufficialmente a inizio anno con una lettera alle massime cariche istituzionali. Sono sindaco da quattro anni e non solo ho ricevuto briciole dalla Legge speciale (nel 2016 arriveranno 750 mila euro), ma non posso nemmeno toccare i fondi che sono avanzati in passato (60 milioni di euro). Ci è stata riconosciuta una specialità, ma di converso siamo penalizzati dai tagli lineari che toccano gli altri Comuni. Per due mesi», aggiunge Giuseppe Casson, «settembre e ottobre, abbiamo dovuto tagliare tutte le spese correnti, ingessando di fatto l’attività, perché il governo a Ferragosto ha varato un provvedimento di blocco delle spese. Abbiamo dovuto “vivere” con finanziamenti statali ridotti di 1.700.000 euro, riuscendo comunque a ridurre le tasse (Tasi e Cosap), rispetteremo anche quest’anno il Patto di stabilità, ma con una fatica estrema».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia