«La Legge speciale per l’arenile»
JESOLO. I lavori di ripascimento in Pineta non sono sufficienti. Ieri il sopralluogo della squadra del Pd su invito dei vari circoli del partito. E la spiaggia della Pineta torna a essere terreno di scontro sulla base dei risultati del ripascimento in atto da parte della Regione.
Ieri pomeriggio il sopralluogo nella zona più colpita, davanti al grattacielo Merville, della deputata Sara Moretto, quindi i consiglieri regionali Francesca Zottis e Bruno Pigozzo del Pd con la capogruppo in consiglio comunale a Jesolo, Daniela Donadello. Nei mesi scorsi si sono accese le polemiche sull’erosione marina e la spiaggia nuovamente ridotta dalle mareggiate invernali, cui sono seguiti gli interventi della Regione con il ripristino di alcuni pennelli in roccia e il consueto ripascimento meccanico con apporto di sabbia che ha visto quali convinti sostenitori il vicegovernatore Gianluca Forcolin, l’assessore all’Ambiente Gian Paolo Bottacin e il consigliere regionale Francesco Calzavara.
La richiesta dei vari esponenti del Pd è di una maggiore collaborazione tra Regione, Comune e Stato per affrontare i problemi dell’erosione marina, prendendo sempre come base gli studi che a suo tempo sono stati effettuati dall’Università di Padova e considerando anche i mutamenti climatici di questi ultimi anni.
Su invito dei circoli Pd dunque è stato portato a termine questo nuovo sopralluogo che aveva anche lo scopo di ascoltare le istanze degli operatori sulla spiaggia nella zona del Lido maggiormente esposta all’erosione marina.
«La salvaguardia dell’arenile resta un’esigenza inderogabile», hanno commentato i vari esponenti del Pd che ieri si sono riuniti sulla spiaggia al Lido est, «finora ci sono stati numerosi interventi con sostanziali tamponamenti per affrontare l’erosione, ma ora servono interventi strutturali sfruttando anche la Legge speciale per Venezia, con i 65 milioni per la gronda lagunare e anche per Jesolo. È fondamentale pertanto mettere da parte le polemiche inutili per risolvere i problemi e passare all’operatività». Le soluzioni strutturali messe finora in campo non sembrano dunque essere sufficienti per sconfiggere l’inesorabile perdita di metri di spiaggia che ogni anno si verifica alla fine della stagione invernale e autunnale.
Il Pd invoca maggiore collaborazione tra i vari enti coinvolti, con la possibilità di sfruttare anche ingenti finanziamenti della Legge speciale, senza accantonare dunque una soluzione strutturale che vada oltre gli interventi tampone per creare una protezione stabile di questo tratto di arenile esposto alle mareggiate.
Fondamentale sarà anche la voce degli operatori, tra chioschi, stabilimenti, gestori di attività turistiche che conoscono bene questa zona a rischio. Servono interventi definitivi, non soluzioni tampone.
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