La Lega protesta. Zoggia: «Vada da Zaia»
Le 14 persone arrivate da Cona già alloggiate alla Cri. Il sindaco: «Situazione delicata»
JESOLO. Profughi a Jesolo, oggi la riunione dei capigruppo porterà l’argomento all’ordine del giorno per volontà del sindaco, Valerio Zoggia, che contatterà anche la prefettura. I 14 migranti arrivati da Conetta a Jesolo sono nella sede di via Levantina gestita dalla Croce Rossa che già ne ospitava circa 120. Sono quasi tutti del centro Africa.
Le opposizione incalzano e chiedono spiegazioni al sindaco Zoggia il quale aveva promesso di impegnarsi per dimezzare il numero dei migranti al lido di Jesolo in base al numero degli abitanti.
«Siamo di fronte a emergenza gravi», commenta il sindaco, «io non posso fare altro che discuterne all’interno degli organismi dell’amministrazione comunale o contattare la prefettura, ma sempre con il buon senso e la consapevolezza che siamo di fronte a situazioni delicate. E a Jesolo abbiamo un centro importante della Cri e ben gestito che di certo non può sottrarsi. Se le opposizioni vogliono protestare lo facciano. La Lega a Jesolo ha i suoi referenti e può contattare direttamente il presidente della Regione, Luca Zaia. Altrimenti sono proteste fumose e strumentali come quelle di chi in passato lo ha già fatto con esiti sicuramente negativi per la città e per sè stesso».
Intanto, Salvatore Esposito di Sinistra Italiana ha già annunciato denunce ed esposti nei confronti di chi ha mosso accuse sui social e profili Facebook in merito a reati che sarebbero stati compiuti dai profughi a Jesolo. Gli sfoghi sono stati tutti segnalati con nome e cognome di chi li ha scritti con queste accuse molto dettagliate e saranno oggetto delle denunce già predisposte come avvenuti in altri casi simili. E mentre in città si parla già di raccolte di firme contro i profughi, il comitato per i diritti civili con Francesco Esposito ha voluto dare il benvenuto ai richiedenti asilo arrivati da Conetta: «Con questa marcia hanno ribadito il sacrosanto diritto di ogni essere umano a ricevere segni tangibili di Umanità e di rispetto per tutti coloro che cercano una vita degna di essere vissuta».
Giovanni Cagnassi
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