La laguna si interra davanti a S. Giuliano

Si ripetono le basse maree, la secca rende impossibile la navigazione. La giunta: «Premere sull’ex magistrato alle acque»
Di Mitia Chiarin
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, punta San Giuliano/ Livello della marea molto basso e formazione di isole di conchiglie coperte da alghe rendono quasi impossibile la navigazione
Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, punta San Giuliano/ Livello della marea molto basso e formazione di isole di conchiglie coperte da alghe rendono quasi impossibile la navigazione

La laguna davanti al parco di San Giuliano si interra sempre di più, le maree basse si ripetono e le arcate sotto il ponte della Libertà sono bloccate da ammassi di molluschi che fungono da dighe che bloccano il passaggio dell’acqua tra la laguna Nord e Sud, impedendo un corretto deflusso.

L’allarme oramai è generale ed è arrivato ieri sul tavolo della giunta comunale. «Ne abbiamo discusso perché si tratta di un problema davvero rilevante che chiama in causa le competenze dell’ex magistrato alle acque. Ci diamo da fare per sollecitare un intervento», spiega l’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin. La manutenzioni della laguna da faccenda esclusivamente veneziana diventa anche questione che allarma Mestre e il suo affaccio all’acqua, il parco di San Giuliano. Dall’elezione il sindaco Brugnaro chiede che le deleghe dell’ex magistrato alle acque passino alla città metropolitana ma da quasi due anni non è cambiato nulla e ora l’allarme è quotidiano per le condizioni della laguna tra San Giuliano e il canale di San Secondo.

Paolo Cuman della Canottieri Mestre e consigliere municipale Pd a Mestre Centro e Cesare Peris della G.S. Voga Veneta Mestre hanno accompagnato la nostra fotografa a documentare lo stato di fatto e le foto sono davvero allarmanti.

«Come associazioni del Polo Nautico di San Giuliano vogliamo organizzare presto una riunione con tutte le autorità della laguna, a partire dall’ex magistrato alle Acque e l’assessorato comunale all’Ambiente per cercare tutti assieme di trovare una soluzione che deve passare assolutamente per un intervento manutentivo sulla laguna», dice Cuman, autore di varie denunce pubbliche. Il 4 aprile nuovo incontro a Punta San Giuliano tra appassionati del remo per continuare a monitorare il fenomemo. Anche il consorzio Trasportatori di San Giuliano è allarmato. «Le nostre barche che riforniscono aziende, farmacie, grande distribuzione in centro storico tutti i giorni devono avere a che fare con il rischio di finire in secca. Oggi solo il tratto finale del ponte verso Venezia ha una arcata navigabile», spiega Francesco Tagliapietra, «e non esiste più la vecchia canaletta navigabile a fianco del ponte che si poteva utilizzare decenni fa. La situazione è sicuramente peggiorata». Cuman segnala anche le difficoltà degli sportivi che a San Giuliano usano barche a remi e barche a vela. «Un nostro socio in canoa è rimasto in secca verso Campalto. Questo è successo lunedì. Le difficoltà riguardano più di 2 mila persone che fanno sport a Punta San Giuliano ma sono molti di più se contiamo quanti hanno la barca sul Canal Salso o sull’Osellino».

Anche la politica si è mossa: il Pd ha presentato due mozioni e il capogruppo Andrea Ferrazzi attende la convocazione della commissione consiliare per discutere del problema. E ora si è deciso a chiedere che vengano discusse in consiglio comunale domani a Venezia. Renzo Scarpa e Ottavio Serena del Gruppo Misto, che avevano presentato una interrogazione senza risposta lo scorso febbraio, hanno scritto a Veneto Strade (che ha in gestione il ponte translagunare), Ferrovie e RFI (per il ponte ferroviario) e Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche (l’ex Magistrato alle acque) chiedendo loro di organizzare una pulizia delle arcate del ponte che è di loro competenza. «Già nel 2014 una mia mozione venne accolta dal consiglio comunale ma non se ne è saputo più nulla. E quindi di fronte all’inerzia di più sindaci ci siamo mossi noi chiedendo a chi ha la competenza di intervenire», spiega Scarpa.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia