La laguna di Caorle punta al rilancio con 32 milioni del Recovery Plan

CAORLE. Pioggia di euro, 32 milioni, sulla laguna di Caorle attraverso il Recovery Plan. Da qui al 2026 l'immenso patrimonio naturalistico della laguna, da Falconera a Vallevecchia e fino a Duna Verde, potrebbe cambiare volto, ma senza dare spazio alla cementificazione. Esiste una scheda progettuale, la numero 117 che trova spazio in una delibera di qualche settimana fa che illustra un Piano di rilancio e resilienza (Prr) specifico solo sulla laguna di Caorle.
La Regione ci crede: per questo Prr ha chiesto e ottenuto l'aiuto del Consorzio di bonifica Veneto Orientale, coinvolto anche per altre due schede: una di queste vuole intercettare 20 milioni per adeguare e migliorare i sistemi irrigui, un'altra invece parla della protezione della costa veneta e della sistemazione delle fognature. Ma il progetto più ambizioso è quello relativo alla laguna di Caorle.
I Prr, piani di rilancio, mirano soprattutto alla crescita turistica: la Regione ha individuato nelle valli caorlotte una sicura fonte di attrazione di visitatori provenienti dall'estero, siano turisti da trasportare o appassionati di escursioni in bicicletta. Nella scheda del Prr si legge che gli interventi saranno finalizzati alla salvaguardia dei valori paesaggistici ambientali e della sicurezza, tutela e conservazione della sorveglianza del territorio lagunare caorlotto, e delle aree costiere comprese tra Valle Vecchia e la Laguna del Mort.
Si parla anche di ripristino dei fondali di tutti i canali lagunari, prevedendo presidi di sponda, rialzi arginali, chilometri e chilometri di moderne piste ciclabili e l'incremento della fertilità dei suoli. Previste numerose opere complementari. Il Consorzio di Bonifica Veneto Orientale ha predisposto un piano, illustrato anche nell'ultima seduta del Contratto di Laguna, che prevede scavi su tutti i 100 chilometri dei canali che si intersecano sulla laguna di Caorle, dal Canadare al canale dei Lovi, al Cavanella, alla foce del Nicesolo. In questo periodo infatti è difficile navigare su tutti i canali per i sedimenti di sabbia che da decenni si accumulano sotto le acque. Pochi giorni fa i finanzieri marittimi di Caorle salvarono un velista che si era incagliato con la sua barca a vela mentre stava trasferendosi da Caorle alla Brussa.
Tra gli obiettivi del Prr ci sono inoltre il miglioramento della qualità delle acque di transizione, il miglioramento della sicurezza idraulica, il ripristino dell'habitat, il miglioramento della fruibilità dei territori, attraverso la mobilità lenta e la qualità di paesaggi e territori. Il Prr sulla Laguna di Caorle potrà completarsi con altri programmi di sviluppo che sono i seguenti.
E cioè: il Piano delle azioni di contratto di area umida della laguna di Caorle, il piano strategico del turismo del Veneto; il documento programmatico d'area 2014-2020 della Venezia Orientale; il Piano di gestione delle acque 2015-2021, nell'ambito dell'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali; e infine il programma operativo 2014-2020 del Fondo europeo affari marittimi e per la pesca. —
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