La Ilnor chiude, in cento a rischio

Gardigiano. L’impresa si bloccherà da sabato 1 aprile e si trasferirà a Brescia. Oggi un’assemblea
Di Alessandro Ragazzo

La data è sinonimo di scherzo ma stavolta, per i dipendenti di Ilnor di Gardigiano di Scorzè, da sorridere c’è ben poco. Perché da sabato, 1 aprile, sarà sospesa l’attività produttiva dello stabilimento di via Moglianese, dove ci lavorano attorno alle 100 persone, e tutto sarà portato a Brescia. Dunque se il panettone era stato più dolce, il cioccolato di Pasqua rischia di restare indigesto. Ieri si è tenuta una riunione tra le parti con i vertici della fabbrica di proprietà di Eredi Gnutti Metalli della città lombarda che hanno comunicato la decisione e, di contro, i sindacati hanno comunicato per oggi un’assemblea dove saranno decise le azioni da intraprendere. Probabile che si vada verso lo sciopero.

E dire che a Natale la questione sembrava risolta, mentre nelle ultime ore è arrivata la notizia di Ilnor. «La necessità di mantenere la competitività sul mercato e di scongiurare l’impatto occupazionale ha portato», si legge in una nota da Brescia, «il gruppo Egm alla decisione di concentrare la produzione nel sito di Brescia e, contestualmente, di garantire la continuità occupazionale ai 91 dipendenti di Ilnor per i quali, già nel gennaio 2017, è stata sottoscritta la cassa integrazione straordinaria per la durata di 12 mesi così come chiesto dalle parti sociali. L’azienda si impegna a valutare tutti gli strumenti utili a favorire il mantenimento delle professionalità e minimizzare l’impatto sociale. Il nuovo assetto consentirà di dare continuità al servizio anche grazie a una maggiore competitività sui mercati nazionali e internazionali».

A dicembre scorso si era giunti a un’intesa, nata dopo settimane di proteste, presidi, scioperi e incontri anche con gli enti superiori. Si era ragionato su 101 dipendenti, scongiurando i 23 esuberi e le uscite dovevano essere volontarie; poi si è inserito il contratto di solidarietà sino al 31 gennaio 2017 ed era stato trovato un accordo per istituire la cassa integrazione ordinaria dall’1 febbraio sino al 31 gennaio 2018. Il tutto in attesa dell’incorporazione di Ilnor con Eredi Gnutti prevista a inizio 2017, anche se rimarrà la sede di Gardigiano. Solo che ora, da Brescia, hanno scelto strade diverse e i sindacati Fiom Cgil e Fim Cisl vogliono vederci chiaro e hanno già in mente delle azioni per impedire il trasferimento; intanto, stamani, ci si troverà con i lavoratori per discutere quali azioni portare avanti ed è facile pensare che possano essere comunicati degli scioperi. L’intesa avrebbe dovuto favorire la “perdita” di alcuni lavoratori, vicini alla pensione o interessati a fare altre esperienze in altre realtà; l’azienda si era detta disponibile a degli incentivi e già più di un operaio si era dimostrato propenso a lasciare la fabbrica entro la fine 2017 per poter accedere alla mobilità: «Questa decisione», si legge in una nota congiunta di Fim Cisl e Fiom Cgil «se non contrastata, comporterà la perdita del posto di lavoro per oltre 100 lavoratori. Al fine di trovare le soluzioni alternative, abbiamo richiesto al ministero dello Sviluppo economico e alla Regione un incontro urgente».

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