La guerra dei sindaci alle favole gender, dopo Venezia esplode il caso a Padova
VENEZIA. Da Venezia a Padova: la guerra dei sindaci ai "libri gender" esplode e suscita clamore. I librai di Pel di carota, dopo il “no” del sindaco Massimo Bitonci alla richiesta di poter svolgere la pubblica lettura dei cosiddetti 49 libri “gender” censurati dal sindaco Brugnaro in una delle sale comunali di Palazzo Moroni, hanno ricevuto decine di offerte da parte di associazioni e privati. Salvo sorprese dell’ultima ora, l’evento censurato dal primo cittadino padovano, dovrebbe tenersi lunedì alle 18 al Multisala Astra in via Aspetti, in Arcella.
Nel frattempo però, il divieto di Bitonci ha alzato un polverone politico, scatenando anche il suo predecessore, Flavio Zanonato e il conseguente botta e risposta. L’europarlamentare del Pd ha annunciato di volersi rivolgere in Procura e denunciare il leghista per abuso di potere. Ma facciamo per un attimo un passo indietro: dopo un primo benestare da parte degli uffici, Bitonci aveva ordinato l’immediata revoca dell’autorizzazione a concedere la sala, appellandosi alla burocrazia e alla formulazione errata della domanda. Subito dopo però aveva invitato i librai ad «andare a leggere i libri gender negli spazi privati e non in quelli comunali» confermando di «stare dalla parte di Brugnaro» (il sindaco di Venezia che ne aveva imposto il ritiro dalle scuole). Poi il caos.
Nel frattempo, a Venezia, ha concluso il suo lavoro di vaglio la commissione didattica psico-pedagogica formata dalle coordinatrici e dalle educatrici di nidi materne, coordinata dall'assessore Simone Venturini incaricata di valutare l'inserimento nelle biblioteche scolastiche dei 49 libri di favole anti discriminazione ritirati in tutta fretta dal sindaco Brugnaro come primo atti di governo, scatenando polemiche internazionali.
Alla fine nel setaccio dei divieti sono rimasti 15 titoli in tutto: favole con protagonisti bambine con due mamme felici, pinguini con due papà, bimbi che adorano la danza. Resteranno nelle biblioteche insieme agli altri, ma saranno consultabili dalle maestre solo se i genitori saranno d'accordo.
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