La Guardia costiera rimasta a secco
Pochi fondi per l'associazione: «Bastano appena per il carburante»

I volontari della Guardia costiera pattugliano la laguna e intervengono quando serve L’associazione è senza soldi
CA' NOGHERA.
Bilancio in rosso per la Guardia costiera volontaria. Chi frequenta la laguna è oramai abituato a vedere un gommone il cui equipaggio porta una maglia rossa: sono i volontari dell'associazione che dal 2008 ha sede a Ca' Noghera, ma che di fatto serve tutta la laguna.
Assistono e soccorrono chiunque si trovi in difficoltà nella acque nostrane. Una presenza discreta, ma che non deve far dimenticare quanto c'è alle spalle dei volontari: una preparazione che passa attraverso i corsi per operatori di protezione civile organizzati dalla Provincia e più specifici momenti di addestramento gestiti direttamente dall'associazione a Ca' Noghera, sede che, in un eventuale scenario di protezione civile, diventa la struttura di coordinamento tra le isole e la gronda lagunare. La sopravvivenza di un servizio tanto importante non è però facile, perché le attività del 2011 sono state autofinanziate dalla stessa Guardia. «Tre anni fa - sottolinea il presidente Renzo Tasin - Regione e Comune hanno elargito contributi per l'ammodernamento delle attrezzature a suo tempo acquistate con un autofinanziamento dei volontari. I successivi tagli alla spesa pubblica hanno portato a una drastica riduzione dei finanziamenti, che nel 2010 hanno coperto a mala pena il costo del carburante, lasciando a carico dell'associazione gli oneri di gestione e l'affitto che il Comune chiede per la sede di Ca' Noghera. Quest'anno l'unico finanziamento pubblico è stato quello del Centro servizi per il volontariato della Provincia, finalizzato alla parziale copertura dell'iniziativa "Sali a bordo e imbarca la sicurezza", per sensibilizzare giovani e non più giovani a un corretto approccio con la barca e l'acqua. I contributi straordinari di solidarietà provenienti da alcune associazioni nautiche e l'abbigliamento degli equipaggi fornito da privati e dalla Protezione civile comunale, hanno coperto solo in minima parte il preventivo di gestione, stimato in 15 mila euro. Non possiamo - conclude il presidente - abusare della generosità dei volontari, che già più volte hanno riequilibrato i bilanci. Con le credenziali che ci contraddistinguono andremo a sollecitare privati e istituzioni affinché l'attività possa continuare e crescere, fino a giungere a una seconda base operativa, in laguna sud, attualmente priva di ogni forma di presidio».
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