La giunta vara la macrostruttura i sindacati: una manovra inutile
Una “rivoluzione” che elimina 14 dirigenti su 25. E riorganizza il Comune su nuove basi. «Macchina più efficiente», secondo il sindaco Brugnaro. «Scelta dirigista, atto unilaterale e senza logica» per la Cgil. Che annuncia nuove proteste e mobilitazioni. La giunta ha approvato ieri la nuova «Proposta di macrostruttura e microstruttura» del Comune nell’era Brugnaro.
I direttori di settore saranno soltanto 11 e non più 25. Gli uffici saranno accorpati con logiche diverse. Saranno create alcune direzioni nuove, come 1a «Programmazione e controllo». Sono rinforzate le competenze del sindaco e del suo gabinetto a cui fanno parte la direzione «Controlli e spending review», il progetto Marghera e la Legge Speciale, la ritrovata Direzione generale, fino ad ora cancellata dall’organico. Dall’altra parte della piramide la Segreteria generale, guidata da Silvia Asteria – che ha concretamente elaborato il nuovo progetto, da cui dipendono anche i controlli per le società partecipate, il Piano Anticorruzione, le segreterie.
Una delle novità più importanti è la creazione della nuova direzione «Servizi ai cittadini e alle imprese», da cui dipendono una serie di dirigenti sulle autorizzazioni per le Attività produttive, Edilizia privata, Ambiente e Trasporti. Altra direzione «pesante» quella dei Lavori pubblici. Da cui dipendono scuole, cimiteri, verde, musei, viabilità, sicurezza idraulica del territorio. Il personale viene rinominato «Sviluppo organizzativo», i Servizi sociali «Coesione sociale».
Alla Polizia urbana vengono accorpati Protezione civile e Centro maree, con due nuove direzioni, gli Affari interni e le Risorse umane. Altro punto che non soddisfa i sindacati. «Una scelta molto discutibile», scrive il segretario della Cgil Funzione Pubblica del Veneto Daniele Giordano, «come se quelle persone fossero dipendenti svincolati dalla macchina comunale». «Si accentra ancor di più ogni decisione nelle mani del sindaco», scrive la Cgil, «come se il Comune fosse la sua azienda. Non si capisce quali saranno i veri risparmi e nemmeno i vantaggi per i cittadini». «Surreale», continua il sindacato dei lavoratori, «aver pensato a un dirigente che valuti i progetti specifici». Per valutare la nuova organizzazione la Cgil ha convocato una assemblea per lunedì a mezzogiorno in sala San Leonardo.
«Decideremo lì come proseguire la nostra lotta», dicono. Critiche anche dal sindaco autonomo Diccap. «Operazioni di propaganda ma i risultati ancora non si vedono», dice Luca Lombardo, «dopo un anno forse questo sindaco aveva bisogno di far vedere qualcosa. Ma questa sembra una boutade pubblicitaria». «Non c’è stato alcun confronto con le organizzazioni sindacali», ribadisce Mario Ragno della Uil.
Insoddisfatti anche molti dirigenti. I tredici tagliati andranno in parte in pensione, come gli «storici» Luigi Bassetto, già vicedirettore generale con l’amministrazione Orsoni, l’ex ingegnere capo Manuel Cattani dei Lavori pubblici, il ragioniere capo Piero Dei Rossi e tra breve anche Roberto Ellero, responsabile del settore cultura.
Risparmio di qualche centinaio di migliaia di euro. E riflessi della nuova organizzazione che i sindacati vogliono adesso testare in concreto. «Non si possono ridurre le spese», dicono, «a scapito dei servizi al cittadino». Le caselle dei nomi ancora non sono riempite. La giunta ha infine ridotto di una trentina le posizioni organizzative: da 218 scendono a 182.
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