La gestione dei canali ai Comuni Marco Dori: «Verso il disastro»

La Regione vuole trasferire ai paesi l’onere della manutenzione di tutti i corsi d’acqua navigabili In Riviera sono Naviglio, Novissimo e Idrovia. Il sindaco di Mira: «Una bomba per i nostri bilanci»

MIRA. La gestione dei canali Naviglio e Novissimo e dell’Idrovia passano dalla Regione ai Comuni. «Serve subito un chiarimento. Questa norma rischia di essere una bomba per il bilancio di Mira e degli altri Comuni della Riviera». Il sindaco Marco Dori è furioso e chiede spiegazioni alla Regione. E con lui i comitati ambientalisti pronti a bloccare per protesta i Burchielli in transito. Nella Finanziaria approvata a fine dicembre, la Regione ha inserito una norma che trasferisce ai Comuni funzioni relative ai corsi d’acqua navigabili: dal rilascio delle concessioni alla vigilanza e contrasto dell’abusivismo, ma anche la riscossione dei canoni demaniali. Fin qui, nulla di straordinario. Ben diversa, invece, la portata di un altro codicillo, che assegna ai Comuni la «manutenzione delle vie d’acqua classificate navigabili per il regolare svolgimento della navigazione interna, e rimozione dei natanti abbandonati o sommersi». Nel caso di Mira si tratterebbe del Naviglio Brenta, del Novissimo e dell’Idrovia. Canali che ora sono gestiti dal Genio Civile che ha il compito di scavarne i fondali e mantenere in sicurezza le rive.

Il sindaco non ci sta non ci sta: «Si tratta di condizioni inaccettabili. Che vuol dire? Che i Comuni della Riviera devono scavare il canale, riparare le frane e intervenire se degli alberi cadono e interrompono la navigazione? Non abbiamo risorse neppure per riparare le strade, figuriamoci per occuparci della navigabilità del Naviglio o dell’Idrovia. Ricordo che Mira ogni anno spende 400 mila euro per la manutenzione e movimentazione dei 9 ponti mobili, soldi dei cittadini che potrebbero invece essere spesi per scuole, strade, impianti sportivi o altro. Siamo all’esagerazione».

Il sindaco di Mira ha già incontrato un funzionario regionale, ma senza ottenere rassicurazioni sulla lettura della norma. In compenso, si è ventilata l’ipotesi di una collaborazione per il regolamento degli orari della navigazione e per altri interventi. «Spero di sbagliarmi», conclude Dori, «e che la Regione non abbia, con questa norma, intenzione di scaricare sui Comuni la responsabilità della manutenzione dei corsi d’acqua navigabili. Se invece fosse così, per noi sarebbe un disastro».Durissima la presa di posizione del Comitato Opzione Zero: «La decisione della Regione consegna al disastro idrogeologico questa parte del territorio», dice Mattia Donadel, «siamo pronti a bloccare i battelli per protesta». Oltre a Mira sono interessati, per il Naviglio, Dolo, Stra, Fiesso; per l’Idrovia Vigonovo e Campagna Lupia per il canale Novissimo.

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