«La fuga di Chen protetta dai connazionali»

Vigonovo. Continuano le ricerche dell’uomo che ha dato fuoco alla moglie. «Una comunità chiusa»

VIGONOVO. «La comunità cinese in Veneto e in Riviera? Una società parallela all’interno della nostra con regole proprie e legami fortissimi difficili da penetrare e decifrare». È l’analisi di sindaci e operatori Caritas su un gruppo di immigrati che vivono più intensamente i loro rapporti all’interno di comunità di connazionali senza integrarsi con la società del paese che li ospita. L’analisi arriva dopo il grave fatto di cronaca che ha visto un cittadino cinese, tutt’ora latitante, cercare di uccidere la moglie gettandole addosso del mastice industriale. «Di cinesi in Riviera ne vivono almeno tremila, secondo le stime fatte dai Comuni», dice Francesco Vendramin della Caritas, «c’è però a volte un sistema di controlli dei documenti da parte dei datori di lavoro (connazionali) sui nuovi arrivati che non permette alle nostre autorità – anche di fronte a immigrati regolari nel territorio – di conteggiare realmente il numero dei presenti». Poi c’è il problema dei servizi paralleli a cui si servono: «Le comunità cinesi più di tutte le altre», spiega Vendramin, «sono abituate a lavare i panni sporchi in casa e per questo non mi sorprendo che il latitante ad ora non venga trovato dai carabinieri. Queste comunità hanno propri ambulatori spesso clandestini, propri medici».

Il presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera, Giampietro Menin, ammette il problema dell’integrazione di questi gruppi, su cui «molto può fare la scuola formando le seconde generazioni alla cultura italiana».

Intanto continua la caccia a Chen Dejin, l’uomo di 47 anni cinese che domenica sera nella sia casa-laboratorio calzaturiero di via Padova a Vigonovo ha dato fuoco alla moglie. Sono giunte diverse segnalazioni sull’uomo che dopo aver aggredito la moglie sembra aver fatto perdere le sue tracce. I militari dell’Arma hanno avuto decine di segnalazioni da tutto il Veneto , anche dalla provincia di Vicenza e in particolar modo da Torri di Quartesolo. Si pensa però che l’uomo abbia appoggi ben precisi fra i suoi connazionali, e proprio per questo riesca a non farsi scoprire. In paese a Vigonovo pochi sapevano fra i residenti che quell’appartamento in via Padova era stato trasformato in un laboratorio di calzature.

I carabinieri comunque rinnovano l’appello: chiunque avesse informazioni su Chen Dejin è pregato di contattare il Comando Provinciale Carabinieri di Venezia allo 041-27411.(a.ab.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia