La fuga dei liberi pensatori veneziani tra musica e teatro
VENEZIA. Nell'estate del 1780, l'attacco frontale e diretto alla immobile politica veneziana da parte di un gruppo di pensatori e politici, costò la libertà a vari personaggi illustri della cultura e del pensiero lagunare di quel periodo, tra i quali il nobile Giorgio Pisani e il giovane prelato Lorenzo da Ponte.
La causa scatenante di quella serie di arresti e fughe precipitose fu un'epistola in versi del futuro librettista di Mozart, voce privilegiata delle idee politiche di Pisani e della sua cerchia di pensatori, nella quale veniva attaccata, con dure parole e grande pungenza satirica, lo status quo della Serenissima Repubblica.
“Se'l fosse anco el Pisani...”, prende come pre-testo l'epistola del poeta di Ceneda per creare un'azione scenica e musicale all'interno dei cortili di Palazzo Pisani, dove lo spazio diventa parte integrante della forma compositiva e drammaturgica.
Agli spettatori, mercoledì 21 maggio, alle 20.30, nel chiostro del Conservatorio “Benedetto Marcello”, sarà quindi offerto uno spettacolo davvero unico, possibile grazie all’integrazione tra i musicisti del Laboratorio del Dipartimento di composizione e musica elettronica assieme agli attori dell’Accademia teatrale veneta.
Attraverso piani sonori diversi (le voci, gli strumenti acustici, l'elettronica), le vicende politiche, legate a quell'episodio della Repubblica, vengono rilette in maniera trascendentale, a sottolineare come, con il passare del tempo, cambino soltanto le mode, non le idee degli uomini, quali esse siano. Il vocìo del popolino, la passione politica, gli alti ideali, il chiasso stordente della città dell'intrattenimento per eccellenza, trovano tutti un proprio spazio (fisico, soprattutto) all'interno di uno spettacolo allegorico e coinvolgente dal punto di vista sonoro e visivo.
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