La Fondazione di Venezia lascia il Comitato per l’Expo
MESTRE. Il Comitato Expo Venice perde un pezzo. Un pezzo importante: la Fondazione di Venezia. Ed è polemica. Perché da una parte il Cda della Fondazione accusa il Comitato di essere stato snaturato con il cambio del rappresentante del Comune quando si è insediato il commissario Vittorio Zappalorto. Mentre dall’altra il commissario si augura che l’uscita “non sia motivata da fatti personali”. In sostanza Zappalorto sospetta che l’uscita dal Comitato sia stata decisa dal presidente della Fondazione Giuliano Segre perché è stata fatta fuori da rappresentante del Comune la sua compagna Laura Fincato.
In una nota la Fondazione di Venezia spiega i motivi di questa decisione. «C’è stata una totale assenza di contatto e un evidente spregio del ruolo della Fondazione di Venezia nella preparazione della seduta del 31 luglio scorso (quella in cui è stato nominato il nuovo delegato del Comune), risultando invece l’ampia evidenza di preventivi accordi con altri componenti del Comitato, addirittura riportata dalla stampa locale; altro motivo è lo snaturamento della natura pubblicistica del Comitato, per la decisione del commissario prefettizio di affidare il ruolo di suo delegato al rappresentante di uno degli altri soggetti componenti il Comitato, di natura totalmente privatistica, portando quindi al nulla la presenza del Comune, con il quale peraltro la Fondazione aveva approvato il protocollo di intesa, e comunque modificando in negativo il peso di governo degli altri componenti. All’indomani di quella decisione, la Fondazione di Venezia aveva segnalato come il neo delegato del Comune affermasse, riguardo all’Expo di Milano, “che la scadenza prossima sarà la più grande occasione di visibilità”, quando invece tutta la politica del Comitato era rivolta ad evitare proprio l’afflusso locale, di ulteriori migliaia/milioni di persone. Uno stravolgimento dunque dei connotati del Comitato stesso e dei 140 progetti selezionati, sostanzialmente dedicati alla frammentazione della propensione alla visita turistica del centro storico di Venezia, allargando l’attenzione di questi visitatori ai numerosi spazi acquei circostanti la stessa Laguna di Venezia. Per non parlare dell’assenza di qualsiasi attività del Comitato nel mese di settembre».
Pronta e piccata la replica del commissario Vittorio Zappalorto. «Mi auguro che la decisione non sia frutto di valutazioni di tipo personalistico, incomprensibili se volessero rimarcare la distanza dalle decisioni sulla governance di un Comitato importante per la gestione dei flussi turistici generati dall'imminente Expo di Milano, decisioni prese da chi ha la responsabilità del governo della città. Tale presa di distanza sarebbe ancor più incomprensibile se adottata da una istituzione nata dall'utilizzo delle risorse accumulate in quasi due secoli dai risparmiatori veneziani, origine che impedisce alcuna polemica di tipo personalistico», continua Zappalorto che aggiunge: «Nel ribadire la significativa partecipazione della città nel Comitato Expo Venezia e la piena fiducia nel suo presidente Matteo Zoppas, mi impegno per giungere al più presto a un qualificato allargamento della composizione del Comitato con nuovi soci, espressione del territorio e delle sue capacità».
Carlo Mion
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