La Finanza sequestra discount illegale del gasolio

VENEZIA. Dopo appostamenti, pedinamenti e controlli su strada la Guardia di Finanza di Venezia ha sgominato un traffico e commercio di gasolio “in nero” a Marghera e accusato i responsabili di una maxievasione ai danni dell’erario in materia di Iva e accise.
L’imposizione tributaria vigente sui prodotti petroliferi incide in materia significativa sul prezzo del carburante per autotrazione tanto che una grossa azienda di Marghera operante nel settore degli imballaggi ha pensato bene di inserirsi nel business illecito della vendita in “nero” di gasolio. Il meccanismo era semplice: mezzi della società impiegati per consegne nel territorio della ex Jugoslavia prima di rientrare nel territorio nazionale, procedevano ad effettuare rifornimenti dei serbatoi dei camion unitamente ad ulteriori cisterne predisposte sul mezzo. Una volta arrivati nel territorio nazionale, il carburante veniva concentrato in un deposito presso la sede della società e rivenduto a prezzi davvero concorrenziali (circa € 1,50 al litro), con notevole risparmio da parte degli acquirenti, che si approvvigionavano del prezioso liquido attraverso una pompa di distribuzione accessibile dal piazzale.
A destare inizialmente l’attenzione delle Fiamme Gialle il sospetto andirivieni di auto private notato nello stabilimento della società. Un successivo controllo sui camion e le dichiarazioni di alcuni testimoni hanno permesso di accertare l’illegale introduzione nel territorio dello stato del prodotto petrolifero e di denunciare il rappresentante legale della società per i reati di contrabbando e sottrazione fraudolenta all'accertamento o al pagamento dell'accisa sugli oli minerali.
La pompa di distribuzione e la cisterna, contenente circa 8000 litri di gasolio per autotrazione, sono stati sottoposte a sequestro e, quindi, il fiorente commercio, la cui esistenza era stata fatta conoscere con attenzione ad un gruppo di soggetti piuttosto numeroso ma circoscritto per non destare troppi sospetti, è cessato.
Sono state anche comminate le sanzioni previste per aver posto in essere un deposito di materia infiammabile senza le prescritte autorizzazioni delle autorità competenti.
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