La favola del campione Rocky e del suo amico Jacopo
MESTRE. Storia allegra di un bambino e un cane, ma soprattutto di un amore a prima vista. Tutto comincia qualche mese fa quando, Jacopo, 11 anni di Mestre, convince mamma Isabella che lui ormai è un ometto e che saprebbe prendersi cura di ciò che desidera più al mondo: un cane. Isabella, amministratrice di condominio con tanti impegni e poco tempo, ci pensa e ci ripensa. Alla fine, però, si convince, a una condizione: il cagnolino sarà uno di quelli che se ne stanno chiusi nei rifugi, piccole bestiole abbandonate in attesa di qualcuno che ricambi il loro affetto. Jacopo accetta e così la famigliola arriva al rifugio dell’Enpa Onlus, in via Maestri del lavoro, a Piazza Vecchia di Mira. È amore a prima vista: Jacopo incrocia gli occhioni neri di un batuffolo bianco e i due si scelgono. «Quello?», chiede la mamma dubbiosa. «Non “quello”», risponde Jacopo, «lui è Rocky». Che non è un cucciolo, ha già 11 anni: un bel meticcio che in famiglia ritrova la sua naturale allegria e gioia di vivere. Soprattutto con Jacopo. E lui, che se lo cura e coccola, ha un’idea: «Mamma, portiamolo a fare una gara». Rocky? Una gara, un vecchio meticcio in mezzo ai cani più belli? Sarà...
Jacopo sa essere convincente e domenica scorsa la famiglia si presenta a Bassano all’evento cinofilo interregionale “Amico a 4 zampe”, ancora un po’ dubbiosa anche se l’entusiasmo di Jacopo (e Rocky) è contagioso. La prima domanda è già un problema: «A che razza lo iscrivete?». «Beh... esiste “Meticcio”?». Il giudice guarda Rocky e arriva la prima notizia della giornata: «Quello non è un meticcio, è uno spitz, razza del 5° gruppo della classificazione di razze canine, i cosiddetti primitivi». E chi sarà il conduttore? «Io», dice Jacopo. Detto fatto. Jacopo e Rocky gareggiano in mezzo a centinaia di blasonati quadrupedi con fior di esperti conduttori e, come nelle storie più belle, arrivano primi.
Ora Rocky dorme in cuccia con la sua coccarda del primo premio attaccata al collare. Ma il premio più grande per lui è quando Jacopo torna da scuola e lo coccola. «Dedichiamo questa vittoria agli amici del Rifugio Enpa e ai loro ospiti sperando che tanti altri cani trovino una famiglia che li ami e creda in loro», spiegano Isabella e Jacopo, «e a quelli che ancora credono nelle favole».
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