La famiglia Marzotto in aiuto della vigna di San Francesco

I tecnici dell’azienda vinicola Santa Margherita collaboreranno con i frati del convento Al suo interno, ogni anno vengono prodotte 1.500 bottiglie di “Harmonia Mundi” 

la novità

Il vino prodotto dai frati di San Francesco della Vigna a partire dalla prossima stagione sarà a marchio Santa Margherita, gruppo vinicolo di Fossalta di Portogruaro che rientra nella galassia imprenditoriale della famiglia Marzotto.

Non è dato sapere, al momento, le modalità con cui questa alleanza prenderà forma. Si tratta più che altro di un «aiuto», così viene descritto, che l’azienda vinicola fornirà ai frati dell’antichissimo convento veneziano. Sono in cinque, infatti, a gestire l’intera struttura, composta da un istituto di studi ecumenici e una biblioteca, oltre che da convento e vigna. Nel complesso di San Francesco della Vigna vi sono tre chiostri, due sono adibiti a orto e vigneto, nel terzo viene invece raccolta l’acqua piovana, usata poi per irrigare i vigneti.

Inevitabili, dunque, le difficoltà nell’adempiere a tutte le incombenze che l’edificio cinquecentesco in pieno centro storico richiede. E tra queste, spicca la produzione del vino “Harmonia Mundi”: 1.500 bottiglie a stagione, il cui ricavato viene utilizzato per finanziare le borse di studio per gli studenti dell’Istituto di Studi ecumenici della facoltà di Teologia presente nel complesso.

Ad occuparsene, ora, saranno i tecnici di Santa Margherita (azienda da 177,4 milioni di euro di fatturato 2018). L’azienda è una delle ramificazioni della famiglia Marzotto, il cui capostipite fu Gaetano Marzotto conte di Valdagno, il «re della lana». Oggi, la dinastia Marzotto ha diviso il suo impero in vari settori: una parte si occupa dell’industria tessile; un’altra, capitanata da Gaetano Marzotto, 67 anni, detiene la maggioranza di Hugo Boss e possiede il gruppo Santa Margherita.E proprio nel vino, come dichiarato in un’intervista del 2017, i Marzotto hanno investito oltre 150 milioni di euro. Oltre a garantire alcuni lavori interni alla struttura, i tecnici avranno il compito di seguire e coordinare l’andamento della vigna. Proprio i frati di San Francesco, non più tardi di qualche settimana fa, si erano detti preoccupati del futuro della vigna stessa. Il motivo riguardava la vicina area degli ex Gasometri, al centro di un progetto di recupero di Ivan Holler (Mtk) che prevede la realizzazione di due edifici da otto piani all’interno delle strutture industriali vincolate come bene industriale da tutelare. Nei piani dell’imprenditore austriaco, nell’area (dove a breve inizieranno le opere di bonifica dagli inquinanti, per un costo totale di 4 milioni di euro) dovrebbe sorgere un hotel con 220 camere extra lusso. Al momento, però, manca ancora il cambio di destinazione d’uso da residenziale a recettivo e dal Comune non sembrano arrivare novità in questo senso. Almeno, non a breve. Come beneficio pubblico, l’imprenditore austriaco ha garantito la costruzione di una palestra da destinare alle 125 classi degli istituti Bendetti-Tommaseo-Barbarigo, ancora oggi costrette a spostarsi nel palazzetto dell’Arsenale per l’ora di educazione fisica. Inizialmente previsto all’interno dell’area ex Gasometri e poi nel cortile dell’istituto Sarpi, di recente è spuntata l’ipotesi dell’area abbandonata all’interno dell’Arsenale per il nuovo palazzetto dello sport. Ipotesi al centro, nei giorni scorsi, di un incontro pubblico a cui gli stessi frati di San Francesco hanno partecipato insieme alla cittadinanza. A dimostrazione del loro interesse, come indica l’aiuto di Santa Margherita, al mantenimento in buono stato di San Francesco della Vigna. —

Eugenio Pendolini

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