La Emmeservice chiude, a casa trenta lavoratrici
CHIOGGIA. «Vi conviene licenziarvi. Lo dico per il vostro bene». Così si era rivolto Davide Boscolo Mengolin, amministratore della cooperativa di pulizie Emmeservice, alle trenta dipendenti che, da tre mesi non ricevevano più lo stipendio.
Era verso metà gennaio e le lavoratrici della ditta che ancora speravano di poter recuperare i sudati compensi (ma nel conto c'erano anche tredicesima e tfr), avevano pensato che fosse l'ennesima boutade per farle desistere dalle loro rivendicazioni. Invece aveva ragione lui. Nei due-tre giorni successivi, l'azienda ha cambiato amministratore, ha “perso” gli appalti che aveva in corso (più di un centinaio), ceduto i mezzi, tolto le insegne e chiuso gli uffici: è diventata una scatola vuota, senza beni su cui le lavoratrici possano rivalersi. Ora l'ultima speranza è affidata ad un esposto alla Procura della Repubblica, presentato dalla Cgil, affinché si accertino eventuali responsabilità penali.
La china discendente dell'azienda, con sede in via Vespucci a Sottomarina, era cominciata nel giugno 2013, con un incidente sul lavoro che aveva causato la morte di un operaio, Massimo Cavallarin, di soli 32 anni. Per quell'incidente il Mengolin ha patteggiato un anno di pena lo scorso 4 febbraio e dovrà pagare un indennizzo agli eredi. Ma Mengolin, già da questo autunno, aveva cominciato a lamentare difficoltà economiche dovute, secondo lui, a mancati pagamenti dei committenti. Nello stesso periodo, però, le dipendenti avevano continuato a lavorare nei vari edifici a loro affidati, perfino con un aumento delle ore in prossimità delle festività natalizie. Possibile che l'azienda continuasse a fornire il servizio a clienti che non pagavano? Il sospetto, ovviamente, era che la vicenda giudiziaria abbia contribuito ad acuire le difficoltà economiche che potevano esserci.
Sta di fatto che, oggi, la sede è vuota, i servizi di pulizia agli ex clienti della Emmeservice vengono svolti da un'altra ditta, le auto della cooperativa sono in vendita presso qualche salone dell'usato cittadino, i furgoni sono tornati alla ditta Mattiazzi Sabrina che li aveva ceduti in comodato d'uso alla Emmeservice quando quest'ultima, anni fa, ne aveva di fatto rilevato le attività. E c'è, appunto, un nuovo amministratore, Fabrizio Berlose, che non ha alcuna quota di proprietà della Emmeservice e, quindi, non ne risponde né direttamente, né indirettamente, dato che la ditta non ha più capitali. Alle lavoratrici, quindi, non è rimasto che licenziarsi per poter usufruire almeno dell'indennità di disoccupazione.
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