La donna denunciata per stalking da Isabella prima di scomparire: «Non sono stata io»

Elena Balan, 45 anni, romena: «Qualcuno ha preso il mio cellulare». Polizia ancora nella casa di Albignasego. Appello di Freddy

PADOVA. «Sono stata malissimo, non mi sembra possibile dover ricominciare da capo quel maledetto incubo». A parlare è Elena Balan, 45 anni, originaria della Romania, la donna che il 3 settembre del 2014 è stata denunciata da Isabella Noventa per molestie telefoniche e ingiurie. È dal suo cellulare infatti che sono partiti i messaggi di stalking indirizzati alla segretaria di 55 anni scomparsa da più di dieci giorni. Elena però sostiene di essere totalmente estranea alla vicenda. «Non ho mai capito come sia stato possibile che dal mio telefono partissero quei messaggi. Io Isabella non la conosco, non l’ho mai vista in vita mia».

Elena Balan, la donna denunciata da Isabella Noventa per stalking
Elena Balan, la donna denunciata da Isabella Noventa per stalking


Anche questo tassello come molti altri nell’ambito della scomparsa della cinquantacinquenne di Albignasego parte dall’ambiente del ballo latino americano. Elena Balan fino al settembre del 2014 frequentava infatti un corso di ballo in una scuola di Ponte San Nicolò insieme a Freddy Sorgato. «Freddy lo conoscevo, ogni tanto per andare a ballare veniva a prendere me e una mia amica perché eravamo senza macchina. Dire che eravamo amici è troppo, eravamo conoscenti. Manuela Cacco invece la conoscevo di vista ma credo di non averci mai parlato». Elena è da più di un anno che non vede e non sente queste persone.

«Il loro rapporto era finito Lei era gelosa di Freddy»


Da quando è stata denunciata per molestie ha smesso di frequentare quell’ambiente. «Ho immediatamente cambiato numero telefonico, ho smesso di andare a ballare e praticamente per un anno mi sono chiusa in casa», dice la donna, «Sapevo solo che chi mi aveva denunciato faceva parte dell’ambiente del ballo e che si chiamava Isabella». Elena spiega di aver pensato e ripensato a come fosse possibile che dal suo telefono partissero messaggi da lei mai scritti e alla fine è giunta a una conclusione: «L’unica cosa che mi viene in mente è che qualcuno durante i corsi di ballo si appropriasse del mio cellulare e scrivesse quei messaggi. Ammucchiavamo borse e cappotti sopra a un divano e li lasciavamo là per tutto il tempo della lezione».

Per quanto riguarda la scheda sim, che sembrerebbe avere a che fare con la tabaccheria di Manuela Cacco, Elena dice infine: «Non la conosco e non sono mai stata nella tabaccheria di Camponogara, anzi non sapevo neppure avesse una tabaccheria». Intanto la famiglia di Isabella, che continua a non perdere la speranza, ha aperto le porte della sua casa di via Foscolo, ad Albignasego, a “Chi l’ha visto”.

Il fratello Paolo nella cucina di Isabella mercoledì alla trasmissione "Chi l'ha visto?"
Il fratello Paolo nella cucina di Isabella mercoledì alla trasmissione "Chi l'ha visto?"

Tutto è rimasto come l’ha lasciato Isabella il venerdì della sua scomparsa. L’appartamento è ordinato, il letto è fatto, sopra al tavolo della cucina c’è ancora la colazione che si era preparata per il giorno seguente. Ci sono i sui due portafogli con all’interno la patente, la carta identità e 150 euro. Ci sono le sue scarpe, tutte tranne un paio, un paio di scarpe da ginnastica alte, nere, con la suola bianca e una catenella di lato. Ieri gli uomini della Squadra mobile di Padova sono tornati lì a notificare alcuni documenti ai familiari. Freddy Sorgato, sempre attraverso “Chi l’ha Visto”, ha lanciato un appello: «Isabella, torna a casa. Chi sa, parli». L’uomo ha ribadito di aver lasciato Isabella in piazza Insurrezione vero le 24.30, di averla vista attraversare la strada e di non averle chiesto dove era diretta.

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