La direttrice Lorenza Lain: «La gestione dell'hotel è indipendente da Malaspina»
Venezia. «Da quattro anni quel signore non è proprietario del nostro albergo, e non ha più nulla a che fare con l’hotel, la cui proprietà proprio per il fallimento è adesso in mano a un curatore nominato dal Tribunale di Monza. E la gestione dell’hotel è assolutamente indipendente e disgiunta da quella legata alle proprietà Malaspina». La direttrice dell’hotel Sagredo Lorenza Lain legge di primo mattino il lancio che annuncia il «sequestro» dell’hotel nell’ambito dell’inchiesta milanese. «Non so di cosa tratti l’inchiesta, ma noi non c’entriamo nulla», dice.
L’albergo, vincitore di premi internazionali e mèta di visitatori di classe da tutto il mondo, è aperto come sempre. Un luogo non soltanto turistico, che proprio la direttrice ha saputo trasformare in una sorta di centro culturale. Con le commedie shakespeariane nel 2016, quattrocentenario della morte del grande drammaturgo, realizzate nel salone. E le mani di Quinn, la scultura ospitata per un anno sulla facciata del palazzo.
Adesso il «Support» non c’è più, ma il Sagredo continua la sua attività. Era stato semiabbandonato per anni. Poi venduto ai nuovi proprietari, la società di Giuseppe Malaspina. Restauro di pregio, sotto l’occhio della Soprintendenza. Il salone, la scala dei Giganti, la sala delle Colazioni e i soffitti del Tiepolo. Lorenza Lain diventa direttrice nel 2007. «Ma dal 2014», spiega, «entriamo con una società, la palazzo Sagredo srl nella gestione diretta». Il ministero la nomina anche curatrice dei beni restaurati. Molti turisti e veneziani entrano anche soltanto per visitarne le meraviglie.
«L’attuale gestione della struttura alberghiera», scandisce Lain, «fa capo alla sottoscritta. L’hotel e regolarmente aperto. E il bilancio di questa gestione è in attivo e offre risultati positivi».
Da almeno quattro anni, ribadisce la direttrice, il signor Malaspina non ha più nulla a che vedere con noi. «Figurava nella compagine societaria della precedente proprietà, ma dal 2014 come del resto ben noto non ha più nulla a che fare con l’hotel e l’attuale assetto societario».
Il destino del Sagredo è in mano ai curatori fallimentari nominati dal Tribunale di Monza, e dipende dalle banche creditrici. La sua proprietà dunque potrebbe far gola a grandi gruppi stranieri. Come succede per altri grandi alberghi che negli ultimi anni in laguna hanno cambiato proprietari e gestione. Non è il caso del Sagredo. Che da 11 anni è affidato alle cure di Lorenza Lain, appassionata velista che organizza anche in settembre on bacino San Marco regate con equipaggi degli alberghi veneziani. Ed eventi aperti alla città. «Continueremo cercando di offrire ai veneziani e ai turisti eventi di qualità», dice.
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