La denuncia dei 500 in corteo «Vittime di violenza 254 donne»

Sono i dati delle residenti in provincia che nel 2016 si sono rivolte ai centri Coordinamento Iris La grande maggioranza (211) sono italiane: ci sono giovanissime, ma anche ultra settantenni
Di Nadia De Lazzari

È l’8 marzo, festa della donna, ed è sciopero globale. Ieri, alle 14, una fiumana di oltre 500 giovani donne e uomini, si è data appuntamento sul Ponte degli Scalzi poi ha raggiunto Ca’ Foscari passando per campo Santa Margherita. «Non una di meno». Il presidio è stato promosso dal Laboratorio Occupato Morion, dal Centro antiviolenza, dal Collettivo liberi saperi critici, dalla Cooperativa Iside. Tra le organizzatrici Gaia Alberti e Roberta Nicosia. «Oggi protestiamo contro ogni forma di violenza, sfruttamento e discriminazione quotidiana in ambito pubblico e privato», hanno detto.

Dati dei centri antiviolenza. Nel 2016 il Coordinamento Iris ha accolto 1800 donne (13 centri) e la Cooperativa Iside che ne gestisce tre (Estia a Venezia, Sonia a Noale, Nilde a Castelfranco) ha accolto 254 donne - 211 italiane e 43 straniere - che hanno vissuto situazioni di violenza e maltrattamento. Il numero e la fascia d'età delle donne accolte è varia: 23 hanno tra i 18 e i 30 anni, 73 tra i 31 e i 40, 75 tra i 41 e i 50, 69 tra i 51 e i 60, 17 tra i 61 e i 70, 6 tra i 71 e gli 80. Le donne con figli sono state 173, senza figli 72. La statistica differenzia anche tra donne occupate (spesso con lavori part-time e sottopagate rispetto alla mansione svolta) che sono 135 e disoccupate (poche pensionate o piccoli lavori in nero) che sono 119.

In corteo. Allo sciopero globale hanno aderito centinaia di studenti, numerosi quelli dei licei artistici. Eleonora, 16 anni, capelli rosa: «Manifesto per i diritti che ci spettano. Ho un’esperienza di violenza in casa verso mia madre ma mai in mia presenza». Roberta, 17 anni, scarpe rosse: «Ho il colore del combattimento». Davide Drago, ricercatore universitario: «L’8 marzo è una questione di uguali diritti. La lotta non è delegabile alle sole donne».

Ca’ Foscari. In occasione della giornata internazionale della donna e in continuità con la manifestazione anche l'Università ha proposto un evento aperto alla cittadinanza di riflessione e formazione con letture contro la cultura della violenza. Nel cortile degli Squellini una quindicina di docenti e ricercatori che hanno aderito allo sciopero hanno prestato le loro voci e le loro emozioni. La professoressa di fisica Romana Frattini ha introdotto i colleghi: «In Italia siamo sempre in coda nelle statistiche; c'è ancora tanto da fare. Dobbiamo impegnarci a modificare le cose». Per primo ha letto il docente Shaul Bassi che proponendo la poesia “Notizie dal mondo" scritta dall'indiana Meena Alexander ne ha spiegato il contesto: «Entriamo nell'esistenza di una donna migrante che ha dovuto lasciare il suo paese per le violenze di guerra subite e le rivive dalla prospettiva della sua quotidiana esistenza a New York». Tra i docenti organizzatori dell'evento: Adelisa Malena con "Monologhi della vagina" di Eve Ensler, Nadia Filippini con "Ferite a morte" di Serena Dandini, Gilda Zazzara con "La storia" di Elsa Morante.

Domenica. L'evento continuerà domenica prossima con ritrovo alle 14 a Santa Lucia. A conclusione dello sciopero globale Gaia Alberti nel commentare positivamente la riuscita della manifestazione ha detto: «A breve ci incontreremo nuovamente e questa volta sarà a livello regionale. Noi giovani dobbiamo costruire una società senza discriminazioni e senza costruzioni di muri. Dobbiamo ritrovarci insieme per l'effettività dei diritti e per avere un Veneto contro ogni frontiera che parli la lingua dell'accoglienza».

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