La crociata per liberare gli astici vivi al mercato

Un esercito di controllori volontari contro i maltrattamenti di questi animali. «Veglieremo su tutti i banconi, se necessario chiameremo la polizia locale»

MONTEBELLUNA. «È giusto bollire una creatura viva e senziente solo per il piacere delle nostre pa­pille gustative?». Lo scriveva David Foster Wallace, talmente colpito dopo l'esperienza alla fiera dell'aragosta del Maine di scriverne un colorito saggio – in realtà molto più complesso e articolato – per trattarne la condizione e, quindi, il dolore. Ora la “pentola per aragoste più grande del mondo” diventa la metafora dei tanti mercati del pesce disseminati nei paesi, con il “cugino” dell'aragosta, ovvero l'astice, a diventare protagonista. E dalla vicenda dei tre crostacei sequestrati – e poi dissequestrati – a Montebelluna il giorno dell'Epifania alla campagna per la liberalizzazione degli astici il passo è breve. I pescivendoli della provincia sono avvisati: un piccolo esercito di controllori è in agguato, lasciare gli animali con le chele sigillate a muoversi nel ghiaccio potrebbe costare carissimo.

Il movimento “Liberi Tutti” ha aperto la pagina facebook “Anche gli astici hanno diritti” per fare proseliti e “fustigare” i commercianti che li maltrattano. «L'obiettivo è ben chiaro: evitare che molti animali, già condannati alla sofferenza perchè costretti a bollire vivi, debbano soffrire ulteriormente, passando giorni interi in agonia, restando sul ghiaccio – spiegano i promotori dell'iniziativa – vero che qui gli astici sono stati poi dissequestrati, ma in altri Comuni d'Italia si è arrivati invece a condanne penali. L'obiettivo, comunque, non è castigare, piuttosto sarebbe il caso di evitare sofferenze».

Secondo gli ecologhi – tra cui anche esperti di Ca' Foscari – i crostacei soffrono davvero a contatto con il ghiaccio: si tratta di invertebrati eterotermi, privi di controllo sulle temperature. Il ghiaccio crea uno choc fisiologico, i flussi corporei si alterano fino a far ghiacciare il sangue. Così la campagna per evitare il miglio verde degli astici è servita: «Abbiamo messo on line riferimenti scientifici e riscontri tecnici, oltre a un video che chiarisce la reazione dell'astice liberato dal ghiaccio e riportato a contatto con l'acqua. Molti ci hanno già contattato, l'ideale sarebbe la creazione di un piccolo esercito di volontari che, quando va a far la spesa, dà un'occhiata alle condizioni degli astici. Potrebbe riguardare sia i mercati più grandi che gli ambulanti e i piccoli commercianti. Se ci saranno violazioni chiameremo la polizia locale. Ma è l’extrema ratio».

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