La crisi mina i rapporti di coppia. Lo dice l’ambulatorio del sesso

I primi dieci anni di attività del servizio dell’Asl 12 diventato un centro di riferimento regionale. Negli ultimi quattro i pazienti sono aumentati del 15 per cento e arrivano anche dall’estero

di Simone Bianchi

MESTRE. La crisi economica incide anche sui rapporti di coppia. Un dato di fatto, secondo quanto viene registrato dal servizio di Medicina sessuale dell’Asl 12 che, proprio in questi giorni, compie i primi dieci anni di attività. Un servizio specializzato nel campo della prevenzione, diagnosi e cura dei disturbi della sfera sessuale. «La crisi economica in moltissime persone ha causato un abbassamento dell’umore», sostiene lo psicoterapeuta Gabriele Optale, cui è stato affidato il servizio, «e questo ha creato inevitabili complicanze nella vita di coppia». In dieci anni il servizio dell’Asl 12 ha visto passare per gli ambulatori 1.500 i pazienti e oltre tremila sono state le prestazioni fornite. A confortare l’osservazione del dottor Optale, l’incremento del 15 per cento di casi registrato negli ultimi quattro anni, coincidenti con la crescita della crisi nel nostro Paese. Nel corso di questi anni sono stati visitati in media 150 nuovi pazienti l'anno con un rapporto uomini/donne di 1 a 3 e con un massimo, nei periodi di maggior impegno, di 53 prestazioni specialistiche a settimana. L’età media tra i maschi è di 45 anni, di 35 invece quella delle donne visitate. Ma i problemi non hanno età, se è vero che i pazienti che hanno chiesto un aiuto sono giovanissimi e anche molto anziani, si va infatti dai 18 agli 84 anni. L’attività di psicosessuologia, collegata al dipartimento di Urologia dell’ospedale dell’Angelo e diretta dal dottor Carlo Pianon, viene svolta nel Poliambulatorio di Marghera e affronta le varie problematiche sessuali. I disturbi più frequenti sono per gli uomini l’impotenza e l’eiaculazione precoce (30 per cento dei casi), per le donne l’incapacità di raggiungere l’orgasmo e la frigidità. «Una vita sessuale incompleta complica profondamente l’esistenza», fa notare il dottor Pianon. «Talvolta è causata da disfunzioni fisiche e viene risolta dal punto di vista prevalentemente medico-chirurgico, ma spesso è provocata da disagi di tipo psicologico. Chi ha problemi sessuali è restio a parlarne con il medico di famiglia, per vergogna o timidezza. Il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi. Dieci anni fa abbiamo ideato questo servizio per offrire delle concrete possibilità terapeutiche e la Regione l’ha autorizzato quale centro di riferimento regionale. Il successo è stato immediato, con una forte affluenza anche di cittadini provenienti da altre aziende sanitarie e perfino dall’estero pari al 30 per cento». Nei casi di problemi di natura psicologica, viene applicato il cosiddetto metodo Optale, cioè la terapia della realtà virtuale, codificata da un protocollo scientifico e validata dai numerosi specialisti internazionali venuti in questi anni a “testare” l’attività dell’ambulatorio.

Riproduzione riservata

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia