La crisi affonda le imprese Seicento chiusure in 5 anni

Portogruaro. L’appello delle categorie al sottosegretario all’Economia Baretta «Pressione fiscale alta: bisogna ridurre la burocrazia e lo Stato paghi i debiti»
Di Rosario Padovano

PORTOGRUARO. La crisi ha massacrato le imprese artigiane di tutto il Veneto orientale.

È quello che si poteva evincere durante l'incontro organizzato nella sede del Vegal di Portogruaro tra il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta e i vertici commerciali e artigianali del Portogruarese e del Sandonatese.

All'incontro hanno partecipato anche i deputati Sara Moretto del Pd e Emanuele Prataviera della Lega Nord, mentre per il comune di Portogruaro era presente Paolo Bellotto, assessore alle attività produttive. Negli ultimi cinque anni infatti il Sandonatese è passato da 3728 imprese artigiane attive a 3409; mentre nel Portogruarese hanno chiuso oltre trecento aziende, passando da quota 2973 a 2623.

La stretta creditizia poi non accenna a diminuire. Nel mese di aprile scorso i prestiti alle imprese si sono ulteriormente ridotti. Rispetto a un anno fa i prestiti sono calati del 4,4%, mentre la diminuzione per le famiglie è stata più contenuta: 3,1%. Il nodo forse più doloroso resta quello legato al carico fiscale.

La pressione infatti raggiunge il 68% degli utili d'impresa, una cifra spaventosa. Per coloro che hanno partecipato all'incontro, la riforma fiscale deve operare per ricostruire un patto tra Stato e cittadini, con l'obiettivo di ridurre sensibilmente la pressione fiscale sia sul lavoro che sull'impresa.

La riduzione del cuneo non si può più ritardare. Altri obiettivi emersi nel corso dell'incontro sono la riduzione della burocrazia (il titolare per gli adempimenti di una piccola impresa lavora 47 giorni l'anno, 28 giorni per i dipendenti); la puntualità nei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione (e proprio ieri l'Ue ha aperto un procedimento contro l'Italia); e la lotta all'abusivismo e alla contraffazione, per la quale si chiede il sostegno incondizionato da parte delle istituzioni.

«Dobbiamo arrivare stabilire un calendario delle priorità», ha affermato il sottosegretario Pier Paolo Baretta, «ci occorre stabilità anche nella ripresa. Su 100 miliardi di arretrati dei crediti dello Stato a oggi ne sono stati erogati 25 e finanziati 48. Entro la fine del 2014 ne verranno finanziati altri 70. Il progetto a cui sta lavorando la ragioneria di Stato è quella di lasciare l'intero gettito Imu ai comuni, facendo traghettare allo Stato le addizionali Irpef. Stiamo cercando di superare il Patto di Stabilità, e questo dal 1 luglio sarà un tema centrale nel semestre europeo a guida italiana».

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