La Cosmo di Noale rilancia: sottoposti a controlli continui

NOALE. La Cosmo? «Un’azienda sottoposta a continui controlli da parte di Arpav, Usl e Spisal» che dimostra «la massima disponibilità nei confronti del Comune e della magistratura». Questo l’esito dell’incontro con i vertici dell’azienda di Noale, riferito dalla sindaca Patrizia Andreotti, che si è svolto ieri in municipio. Attorno al tavolo c’erano la sindaca di Noale e il collega di Salzano Luciano Betteto, la vice sindaca Lidia Mazzetto e l’assessora all’Ambiente Alessandra Dini, Claudio Cosmo e Lisa Spolaore per l’azienda, il legale dell’azienda Domenico Giuri e il tecnico Lorenzo Pedron. Al centro del confronto il sequestro delle 280 mila tonnellate di rifiuti, giudicati pericolosi, sequestrate la scorsa settimana dai carabinieri forestali tra Noale e Paese.
Controlli continui
«Il legale di Cosmo» riferisce Andreotti «mi ha precisato che l’azienda, come ogni altra che opera nel settore o in quello chimico o dei rifiuti, è sempre controllata dagli organi preposti come Arpav, Usl e Spisal. Inoltre, per legge esegue dei monitoraggi obbligatori che trasmette agli enti di controllo, visto il ramo delicato dove agisce». La sindaca ha ribadito il dovere di garantire la salute dei cittadini e assicura «che saranno fatti tutti i passaggi necessari per fare luce sulla questione».
La eco green
Per questo saranno analizzati, per esempio, i terreni dell’azienda agricola Eco green in via Fornace, dietro al cimitero, dopo che nei giorni scorsi era stata adombrata la possibilità che in precedenza fosse stato scaricato del materiale inquinato. «Abbiamo informato i titolari che, vista la segnalazione di un residente» spiega Andreotti al termine della riunione «faremo eseguire l’analisi del terreno di via Fornace per poter dare riscontro in una logica di trasparenza».
Le indagini dell’Arma intanto continuano. Secondo gli inquirenti, si mescolavano rifiuti contaminati, soprattutto da metalli pesanti come il rame, nichel piombo e selenio, con altri rifiuti per “diluire” gli inquinanti presenti e realizzare, poi, con l’aggiunta di calce, leganti e cemento di aggregati da usare nell’edilizia e, soprattutto, per costruire i sottofondi stradali. Inoltre su alcuni materiali prodotti è stato trovato amianto, cancerogeno. La preoccupazione generalizzata è data dal fatto che Cosmo ha lavorato per molti cantieri importanti in provincia e non solo, a partire dal Passante e il Sistema ferroviario metropolitano regionale (Sfmr).
Disponibilità
«C’è la massima disponibilità di Cosmo» aggiunge il primo cittadino «sia nei nostri confronti che verso la magistratura. Da parte mia, manterrò i contatti con i soggetti interessati e informerò i residenti e i comitati sugli esiti delle analisi o di qualsiasi altra informazione utile. In questi anni, ci sono sempre stati rapporti trasparenti e ho visitato più volte i siti di Cosmo in via Mestrina e via Feltrin, spesso mete di visite per scuole e ospiti».
Consiglio regionale
Intanto in Consiglio regionale, Piero Ruzzante (Pd) ha presentato un’interrogazione al governatore Luca Zaia a risposta immediata. «Sui rifiuti conferiti alla cava di Campagnole di Paese senza autorizzazione» osserva l’esponente di opposizione «la Regione sapeva da due anni: perché non è intervenuta in seguito alle diffide non rispettate dalla Cosmo?».
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