La corsa in auto nella notte e il tragico tuffo nel fiume

Boscochiaro. Jesuel Hudorovic, 20 anni, non aveva mai preso la patente I suoi facevano festa, lui ha preso la Hyundai ma dalla rampa è finito nel Gorzone
Di Diego Degan

CAVARZERE. Aveva preso la macchina senza dirlo a nessuno. Jesuel Hudorovic aveva vent'anni, ma non la patente. Sapeva, quindi che non gli avrebbero permesso di guidare. Tanto più che a casa della famiglia, mercoledì sera, si era fatta baldoria. Diverse famiglie Hudorovic sparse nel territorio, tutte imparentate tra di loro e con gli altrettanto numerosi Braidic, si erano trovate in via Dei Mille, a Boscochiaro, sotto l'argine del Gorzone, per festeggiare una qualche ricorrenza. Jesuel era uno dei più giovani presenti alla festa e, forse, lui che era il più “protetto” della famiglia, per via di un problema fisico che lo costringeva a un’andatura leggermente zoppicante, voleva dimostrare, in qualche modo, di essere diventato “adulto”, di poter fare quello che facevano i suoi fratelli.

Potrebbe essere questo il motivo inconscio per cui il ragazzo ha preso la macchina, la Hyundai di colore blu che la famiglia aveva acquistato di recente, e si è allontanato da casa. In sostanza lui sapeva guidare, ma non aveva ricevuto l'educazione alla prudenza e al calcolo delle proprie forze che viene dalla frequentazione dei corsi di scuola guida. Su quella strada stretta ma diritta Jesuel ha premuto l'acceleratore, forse si è anche esaltato per la velocità che riusciva a raggiungere, ma quando è arrivato alla rampa che saliva sull'argine, la velocità eccessiva gli ha impedito di restare sulla carreggiata. Il guard-rail ha resistito per qualche secondo, il tempo che l'auto lo appiattisse per una decina di metri, poi ha ceduto del tutto e Jesuel è finito in acqua.

Potrebbe essere morto per l'impatto, potrebbe essere annegato. Di certo, le acque gelide del Gorzone non gli hanno lasciato scampo.

Tutto questo, probabilmente, era già successo quando il padre di Jesuel, e capo della sua famiglia, si è accorto dell’assenza del figlio e della macchina. Allarmato, e con il sentimento di protezione che provava per quel ragazzo, più “debole” degli altri, si è messo subito alla ricerca, insieme ai numerosi parenti che erano con lui in quel momento.

Non c'è voluto molto a capire cosa era successo: il luogo dell'incidente, quasi di fronte al panificio Bastian, una bottega tradizionale molto nota in zona, dista meno di un chilometro dalla casa degli Hudorovic. Qualcuno della famiglia voleva buttarsi nel fiume, per tentare di salvare il ragazzo. Ma era già passato troppo tempo.

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