La Comunità islamica compra la moschea

Raccolti in 110 giorni 252 mila euro per riuscire ad acquistare a Marghera la sede del nuovo centro culturale
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre, parco San Giuliano/ Preghiera della Festa del Sacrificio "Eid Al Adha"
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Mestre, parco San Giuliano/ Preghiera della Festa del Sacrificio "Eid Al Adha"

La Comunità islamica di Mestre e provincia ce l’ha fatta: in poco più di tre mesi è stata raccolta la cifra necessaria (252 mila euro) per saldare il conto del capannone acquistato all’asta, dove sorgerà il nuovo centro culturale islamico. La Comunità, che conta trenta etnie diverse e che da anni va chiedendo una mano per individuare un sito dove poter realizzare un Centro multifunzionale e spirituale in cui riunirsi, ora è diventata proprietaria di una struttura in via Lazzarini a Marghera, a pochi passi da dove si trova attualmente la Moschea della Misericordia.

La Comunità qualche mese fa aveva partecipato a un’asta pubblica e messo gli occhi su di un capannone industriale dismesso, un po’ più piccolo rispetto a quello attuale, ma dove i locali possono essere ottimizzati al meglio e con un grande spazio esterno, indispensabile in certi periodi dell’anno. A giugno era stata versata la caparra, ma doveva essere saldato l’importo complessivo entro una data stabilita, ecco perché nei mesi estivi è scattata una raccolta fondi. Una colletta nella quale si sono impegnati i fedeli della comunità, coordinati da Omar Al Hnati, il vicepresidente, e verso la quale sono state profuse le forze del Centro. E visti i contatti della Comunità e l’integrazione di cui gode, in tanti hanno contribuito e abbracciato la causa. In 110 giorni esatti è stata raggiunta la cifra intera, che ammontava a 252mila euro. Il rogito è avvenuto il 5 settembre.

Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Marghera, via Lazzarini/ Capannone che ospiterà il nuovo centro islamico di Venezia
Foto Agenzia Candussi/ Morsego/ Marghera, via Lazzarini/ Capannone che ospiterà il nuovo centro islamico di Venezia

Durante il Ramadan appesi alle pareti i ciclostilati con le somme di denaro che ogni comunità, che fa capo a via Monzani e rappresentata nel direttivo, devolveva o stava per devolvere a favore dell'acquisto del capannone di via Lazzarini. I membri del consiglio sono cauti, anche in questo caso si atterranno alle normative. Per ora la struttura è chiusa, in attesa che possano partire i lavori.

In via Monzani, la comunità islamica è in affitto, ma il costo è sempre stato ingente e le rate troppo alte. Meglio ammortizzare la spesa in uno stabile di proprietà. Nulla cambierà rispetto ad oggi, se non in termini di risparmio economico. A Mestre la comunità del Bangladesh è proprietaria della piccola sala di preghiera di via Fogazzaro. A Quarto d’Altino l’associazione culturale islamica guidata da Mohamed Amrani è riuscita nella stessa impresa: a luglio ha firmato l’atto di proprietà della sala dove si riunisce a pregare tutti i giorni. Per questo ieri l’Eid Al Adha a Quarto, è stato un giorno speciale.

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