«La città risorgerà, resto in Biennale»

Il presidente Baratta elogia il gesto e le parole di Napolitano. «Io candidato alle elezioni? Il mio ruolo è in questi edifici»
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il Presidente della Biennale di Venezia Prof. Paolo Baratta, in occasione della serata inaugurale della 71° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - organizzata dalla Biennale di Venezia, oggi 27 agosto 2014.ANSA/Antonio Di Gennaro - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione - EDITORIAL USE ONLY
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il Presidente della Biennale di Venezia Prof. Paolo Baratta, in occasione della serata inaugurale della 71° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica - organizzata dalla Biennale di Venezia, oggi 27 agosto 2014.ANSA/Antonio Di Gennaro - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione - EDITORIAL USE ONLY

VENEZIA. La Biennale è l’istituzione del giorno, non solo per l'ovvia ribalta della Mostra del Cinema, ma anche perché nel parlare della situazione di una città travolta dallo scandalo Mose (pur senza mai nominarlo) il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato «di vicende inquietanti e penose», mettendo proprio come contrappunto «la Biennale come pilastro istituzionale, cui l’Italia deve molto per il suo prestigio internazionale e culturale» e dalla quale Venezia e l’Italia possono, devono ripartire.

Parole forti, nette che - in un panorama politico ancora torbido su come uscire dall’impasse, dove nessun partito ha le idee chiare - hanno fatto scattare in città il tam-tam della possibile investitura a scendere in campo per il presidente della Biennale, Paolo Baratta. Che ne pensa Paolo Baratta, presidente di una Biennale posta a pilastro della salvezza della patria? Una responsabilità-magigno... «Il gesto che Napolitano ha voluto fare transitando per la Biennale ci ha reso certamente felici, ma è stato soprattutto un atto di incoraggiamento alla città, che lo ha capito. Come Biennale contribuiremo a creare un clima straordinario, facendo in modo che tutto funzioni bene in questi giorni».

Il Presidente ha parlato di situazione “inquietante”: lei come giudica la realtà veneziana? «Inquietante è la parola giusta per descrivere la situazione, sotto molti punti di vista, perché rappresenta lo stato d’animo di chi osserva la situazione, senza fare condanna o accuse, ma come manifestazione di uno stato grave di disagio, «ma è anche un incoraggiamento a superare questa situazione, che è redimibile, attrezzandosi con generosità in tempi brevi». Ottimista sulla possibilità di Venezia di superare il guado rapidamente? «Ottimismo è troppo, ma la vitalità è quello che occorre per superare velocemente questa situazione in modo incoraggiante e in questo faremo la nostra parte». Un ruolo di Paolo Baratta oltre la Biennale, una chiamata a scendere in campo alle prossime elezioni? «Il mio ruolo è sotto questi edifici», dice all’uscita dal Palazzo del Cinema, «come presidente della Biennale e continuerà ad esserlo».. Il sottosegretario Pier Paolo Baretta ha rilanciato la necessità di andare a elezioni anticipate in autunno, che ne pensa? Su questo il presidente Baratta è fermo: un gesto netto e un «Grazie» a chiudere ogni commento. C’è una Mostra del Cinema da portare a casa...

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