La Cisl: «Il Policlinico non può perdere i posti dell’hospice»
MESTRE. «Non destinare al Policlinico San Marco gli ultimi dieci posti di hospice sarebbe una follia, perché impedirebbe la concretizzazione dell’accordo siglato da noi con i vertici della clinica, arrivando così a ridurre il numero di esuberi». Dario De Rossi, segretario della Cisl-Fp di settore, replica così a Cgil e Uil che invece mercoledì avevano invitato la Regione a dirottare i posti hospice a Villa Salus o altrove, vista la vertenza sui licenziamenti con il Policlinico San Marco. «Rimango sconcertato da questa proposta», rincara De Rossi, «sappiamo che la delibera della giunta regionale è pronta, ed esortiamo Palazzo Balbi ad approvarla quanto prima. Secondo noi, dei 29 addetti ancora a rischio, almeno una decina potrebbero salvarsi, aprendosi quel “paracadute” previsto dall’accordo che abbiamo firmato solo noi con il Policlinico e che già ha permesso di ridurre di venti unità il numero di esuberi. Sono rammaricato dal vedere la differente strada intrapresa da Cgil e Uil. Abbiamo ricevuto mandato dai nostri iscritti per firmare quell’accordo, e ora i colleghi sindacalisti se la prendono con noi».
«Io ho votato per quell’accordo», spiega Monica Provenzano, ausiliaria di Marghera, licenziata dopo dieci anni al Policlinico. «E questo nell’interesse di tutti i colleghi per far sì che in più si salvassero. Cosa sto facendo? Portando in giro curriculum e cercando di avere colloqui, come quello fatto ieri all’Asl 12 nella speranza di essere reintegrata da qualche parte». E il collega Daniele Bassora di Favaro Veneto, ausiliario licenziato dopo 12 anni, aggiunge: «Mi dicessero di andare al San Camillo al Lido, ci andrei di corsa. All’Asl 12 sono stati gentilissimi, con un colloquio informativo dal quale speriamo possano uscire nuove opportunità per molti di noi che siamo rimasti a casa».
Intanto ieri il direttore generale vicario di Villa Salus, Mario Bassano, ha assicurato che la clinica «è pronta sia ad assumere alcune figure uscite dal Policlinico, sia nel caso ad accettare posti letto di hospice». Dal Pd, invece, Gabriele Scaramuzza insiste: «Il blocco dei licenziamenti del Policlinico costituisce il presupposto naturale per garantire i servizi socio-sanitari del presidio mestrino, in particolare per quanto riguarda il servizio di hospice per i malati terminali». (s.b.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia