La Cina al Ducale vertice con l’Ue il 19 gennaio 2018
Il Comune al lavoro per organizzare l’incontro bilaterale su temi economici. Ieri sopralluogo dei funzionari europei
Interpress/Mazzega Venezia, .- Palazzo Ducale, Vertice Italo-Francese.- Nella foto Renzi co Hollande
Dopo gli sceicchi, la Cina. Palazzo Ducale si appresta ad accogliere il 19 gennaio prossimo un incontro bilaterale Italia-Cina. Con la partecipazione delle massime istituzioni dell’Unione Europea, il presidente del Parlamento Antonio Tajani e il presidente della commissione Juncker. Lo ha organizzato il sindaco Brugnaro, proseguendo nella linea indicata lo scorso anno e aperta con il bilaterale Italia Francia e il vertice tra Hollande e Renzi. Adesso tocca ai cinesi. Come l’altra volta non sarà soltanto un incontro politico. Ma si parlerà di economia e di turismo, di investimenti e grandi opere. Una nuova frontiera che potrebbe aprire nuovi scenari.
«Un incontro a più livelli, tra i governi e i rappresentanti politici, ma anche tra gli imprenditori», dice il sindaco. Accanto al vertice con il governo cinese ci sarà infatti un grande forum a cui parteciperanno trecento imprenditori dei due Paesi. Si parlerà di esportazioni e scambi bilaterali, ma anche di investimenti. Capitali che potrebbero arrivare per rilanciare l’area industriale. Cinesi sono gli investitori che volevano realizzare la piattaforma off-shore, per far attraccare le grandi navi portacontainer in Adriatico, otto miglia al largo della costa veneziana. Economia e turismo. Secondo una ricerca commissionata dal Comune, sono i turisti provenienti dall’estremo Oriente coloro che spendono di più in visita alla città. Un numero destinato ad aumentare, nonostante gli allarmi sulle invasioni turistiche. Scopo del vertice sarà anche quello di disciplinare in qualche modo gli arrivi a Venezia, per tentare anche da quel versante di controllare e ridurre i flussi turistici. «Una iniziativa di livello mondiale, a cui il Comune sta lavorando da tempo. In questi giorni a Ca’ Farsetti si sono visti i primi ambasciatori dell’Unione. Diplomatici e funzionari in sopralluogo per capire le modalità operative dell’incontro di gennaio. Questioni logistiche, ma anche di sicurezza. Al tempo della visita di Hollande, un anno e mezzo fa, la piazza San Marco e il palazzo Ducale vennero dichiarato “zona rossa”, preclusi al passaggio pedonale e isolati dalle forze di polizia. Adesso, con l’allarme terrorismo e il livello degli ospiti, il grado di sicurezza dovrà ancora essere aumentato. E il lavoro è già cominciato.
Una vocazione internazionale che secondo il sindaco Luigi Brugnaro è la caratteristica di Venezia. L’aveva detto il giorno del funerale di Valeria Solesin, in piazza San Marco, quando sul palco si erano alternati con i familiari della giovane uccisa a Parigi dai terroristi il patriarca Francesco Moraglia, il rabbino, i capi della comunità islamica.
Pochi mesi dopo era arrivato il vertice di governo con la Francia, con il premier Renzi e un gruppo di ministri. Quindi la riunione, sempre al Ducale, con 40 ministri europei sui cambiamenti climatici. Infine, i contatti con il presidente russo Putin, che ha promesso di venire presto in visita a Venezia. Un sindaco votato alla politica estera, che intende sfruttare l’immagine della città e le sue potenzialità di «città della pace». Adesso si lavora al vertice cinese.
Incontro che potrebbe, dicono a Ca’ Farsetti, aprire grandi prospettive anche economiche per il rilancio della città e della sua area industriale.
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