La Cgil boccia l’accordo sul personale del Comune
Mirano. I dipendenti del municipio lamentano disparità di trattamento su ferie straordinari, indennità di rischio. A tre giorni dal voto la trattativa deve ripartire
MIRANO. Dipendenti in subbuglio in Comune a tre giorni dal voto: la Cgil non firma l’accordo sulla produttività e i dipendenti bocciano il piano. «Le risorse economiche», spiegano dalla Cgil, «sono distribuite in modo controverso e non in linea con quanto previsto da leggi e contratto nazionale». Ieri in assemblea l’accordo non è passato: una tegola sul municipio, a poche ore dall’insediamento dei seggi, con alcuni dipendenti che accusano il Comune di disparità di trattamento economico, a seconda dall’area di riferimento e che renderà necessario riaprire le trattative.
La mancata firma della Cigl-Fp riguarda l’atto di costituzione e ripartizione del fondo produttività del personale per l’anno in corso. «È mancata la condivisione dei criteri e delle modalità con cui vengono distribuite le quote economiche», denuncia il sindacato, «è evidente il disequilibrio sia nella quantificazione economica che nella loro distribuzione. Basta considerare l’entità delle risorse destinate alle indennità di responsabilità o al salario accessorio legato alle indennità di rischio. Quote economiche che sono distribuite in modo controverso». Non basta: per la Cgil restano aperte alcune questioni anche in merito al fondo dello straordinario e all’arretrato di ferie. «L’amministrazione e la dirigenza devono ripristinare le condizioni di diritto e attenersi agli obblighi che le leggi e le norme impongono», è l’ultimatum della Cgil, «siamo di fronte a un accordo strabico, perlomeno nella ripartizione delle risorse tra le tre aree del Comune, visto che ne vede favorita soprattutto una».
La risposta (non politica) del Comune: «La Cgil non si era presentata alla trattativa sindacale di mercoledì scorso», recita una nota dell’ente, «avendo deciso a priori di non sottoscrivere alcun accordo. Non aveva nemmeno ascoltato le proposte di accordo formulate dalla delegazione di parte pubblica, che poi avevano invece riscontrato la piena condivisione delle altre sigle sindacali (Cisl, Uil, Csa), nonché delle Rsu. I lavoratori del Comune hanno comunque espresso democraticamente la loro posizione, rifiutando la proposta. Si renderà dunque necessaria una riapertura della trattativa tra Comune e sigle sindacali, per trovare un’altra soluzione».
Filippo De Gaspari
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