La Cgil alle prese con il dopo Montagner

Oggi arriva Susanna Camusso a concludere il congresso. Delegati divisi di fronte all’ipotesi di eleggere Viafora
Di Gianni Favarato
IV congressp CGIL Metropolitana presso Hotel Russott, via Orlanda, Mestre. Nella foto: il segretario di Confindustria Matteo Zoppas.
IV congressp CGIL Metropolitana presso Hotel Russott, via Orlanda, Mestre. Nella foto: il segretario di Confindustria Matteo Zoppas.

Applausi, strette di mano e pacche sulle spalle. Il segretario generale uscente, Roberto Montagner ha terminato ieri pomeriggio – nella sala conferenza dell’hotel Russott a San Giuliano – la sua relazione al IV congresso della Cgil Metropolitana veneziana, tra il calore delle centinaia di dirigenti e delegati eletti nelle oltre mille assemblee congressuali di fabbrica e ufficio. Applausi, più distaccati ma generosi, anche da parte degli invitati presenti: il vicesindaco, Sandro Simionato, l’assessore provinciale al Lavoro Paolino D’Anna e il presidente di Confindustria Venezia, Matteo Zoppas.

Un consenso palpabile che ha riconosciuto a Roberto Montagner – eletto dal precedente congresso come segretario di “transizione” provinciale dopo un duro scontro tra le due ali contrapposte che avevano ottenuto quasi il 50% ciascuna - la capacità nei quattro anni di mandato di ricucire l’unità interna della Cgil veneziana – primo sindacato a livello provinciale e anche regionale, con poco meno di 80 mila iscritti – ha risanato il bilancio della confederazione e valorizzato il suo patrimonio, continuando a conquistare nuovi iscritti sia tra i lavoratori attivi che tra i pensionati. Malgrado gli applausi a Montagner e l’unità interna riconquistata – come dimostra il 97% dei consensi che ha ottenuto la tesi congressuale sottoscritta dalla leader nazionale Susanna Camusso, attesa oggi pomeriggio per l’intervento conclusivo a questo congresso – , non è scontato che il direttivo che sarà eletto oggi dal congresso riuscirà, a sua volta, a trovare un accordo per eleggere il nuovo segretario generale e il resto dei componenti della segreteria. La proposta sostenuta dalla Cgil nazionale e dalla stessa Camusso, è di eleggere come successore di Roberto Montagner, l’attuale segretario generale uscente della Cgil del Veneto, Emilio Viafora. La sua elezione, però, è avversata da importanti federazioni di categoria, metalmeccanici in testa seguiti dal pubblico impiego, dalla scuola e a quanto sembra anche dallo Spi, il fortissimo sindacato dei pensionati della Cgil. Queste quattro categorie rappresentano la maggioranza dei delegati al congresso e degli iscritti alla Cgil, senza il loro consenso, quindi, non sarà possibile arrivare alla elezione del successore di Montagner, con il rischio di finire come quattro anni fa quando l’allora segretario, ufficialmente designato per un secondo mandato, Sergio Chiloiro, non fu eletto e si trovò una via d’uscita con il nome di Roberto Montagner, già segretario della camera del Lavoro di San Donà . Entro oggi pomeriggio, comunque un compromesso tra le federazioni di categoria si dovrà trovare, soprattutto grazie all’opera di paziente mediazione messa in atto dalla stessa Camusso che è arrivata già ieri sera a Venezia.Dunque o si ritroverà l’unità interna su Viafora, o dovrà saltare fuori un nuovo nome capace di mettere tutti d’accordo, – come fu fatto quattro anni fa con al candidatura di Roberto Montagner – e il più papabile sarebbe Ugo Agiollo, membro della segreteria già da diversi anni. Concludendo la sua relazione, lo stesso Montagner, ha ringraziato tutti per il sostegno avuto in questi anni, augurandosi che «da questo congresso esca una Cgil più forte, più coesa, più autorevole, capace di guardare in avanti e lasciare alle spalle le divisioni del passato, lo dobbiamo ai lavoratori e ai pensionati che rappresentiamo, ai giovani, all'impegno che abbiamo assunto con i nostri iscritti nelle assemblee, di una Cgil capace di rispondere di più e meglio alla crisi, di non lasciare nessuno da solo, di provare ad indicare una via di uscita, per ridare una speranza, a partire dal nostro territorio, perché come più volte abbiamo detto, la crisi si sconfigge anche dal territorio».

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