«La caserma della Stradale non serve, chiudiamola»

San Donà. Per le opposizioni e l’Ugl è più importante quella di Portogruaro «Gli agenti operano quasi sempre sull’A4 e la viabilità ordinaria è sguarnita»
Di Giovanni Cagnassi

Vendita della caserma della polizia stradale, le opposizioni contro Cereser: «Salviamo piuttosto Portogruaro». Un colpo di scena nella politica sandonatese dove sia la Lega, con il segretario Alberto Schibuola, sia Scegli Civica, con Anna Maria Babbo e Oliviero Leo, si schierano contro la vendita della caserma di via Giorgione per 200 mila euro ad Autovie Venete per la ristrutturazione. Ed entrambe le forze politiche ritengono sia più strategica la sede a Portogruaro che potrà avere riflessi anche sulla rete stradale di San Donà a differenza di oggi, quando il servizio della stradale è più concentrato sulla A4.

Il sindacato Ugl Polizia di Stato continua a battere questo tasto nella polemica sulla vendita della sede di via Giorgione. Il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, non ha però esitazioni: «Difendiamo la sede a San Donà soprattutto se potenziata». Oggi c’è una ventina abbondante di poliziotti a San Donà, contro i quattro o cinque a Portogruaro. Entrambe le sedi per il momento sono confermate anche se l’Ugl Polizia di Stato non ritiene che Portogruaro sia ancora fuori dalla “black list”. «La cosa fondamentale per non perdere la vigilanza sulla viabilità ordinaria ora svolta dal distaccamento di Portogruaro», dice il segretario Ugl Mauro Armelao, «è salvare il distaccamento di Portogruaro, ma, se questo continua a essere a rischio chiusura dobbiamo per forza lavorare per salvarlo unificando i due uffici di San Donà e Portogruaro, mantenendo, però, la sede unica in comune a Portogruaro. E non altrove perchè da quel comune partono i tre itinerari della viabilità ordinaria. Accorpare le due sedi altrove, esempio San Donà o anche Noventa sarebbe non fattibile in quanto troppo vicine alla sezione Polstrada di Mestre.

«In pericolo», aggiunge, «non c’è San Donà, ma Portogruaro. Utilizzando i fondi di Autovie, si potrebbe appunto accorpare i due uffici facendo nascere la sede a Portogruaro, così facendo si creerebbe una sottosezione autostradale mista con competenza, quindi, su rete autostradale e con il personale in più che andrebbe a coprire la viabilità ordinaria che interessa molto di più ai nostri sindaci».

Sulla stessa linea il leghista Schibuola: «Se venisse chiuso Portogruaro verrebbe perso il servizio di controllo della viabilità ordinaria del Veneto Orientale. San Donà e Noventa di Piave, infatti, essendo troppo vicine a Mestre, non potrebbero, per motivi tecnici, essere centro del servizio di controllo della viabilità ordinaria. Resta quindi Portogruaro che può reggere solo se diviene distaccamento unico con competenza sia sull’autostrada che sulla viabilità ordinaria».

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