La casa di riposo nella bufera

L’ingresso di Newco fa gridare i sindacati alla “privatizzazione” dell’Ipab “Monumento ai caduti”
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - CASA DI RIPOSO "MONUMENTO AI CADUTI"
VATRELLA - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - CASA DI RIPOSO "MONUMENTO AI CADUTI"

SAN DONÀ. Casa di riposo nella bufera, dal 21 giugno l’Ipab “Monumento ai caduti” diventerà una srl con l’ingresso di Newco, partnership pubblico privata che sta sollevando paure e polemiche. «In realtà si tratta di privatizzazione», commentano gli esponenti di Liberi e Uguali, da anni in prima linea, «è la fine della storia pubblica di una delle istituzioni più importanti di San Donà. L’atto più importante del mandato amministrativo di Cereser si è consumato a Consiglio praticamente sciolto, senza coinvolgere in alcun modo la città. Abbiamo, unici a San Donà, denunciato lo scempio e preannunciato tutte le scelte scellerate. Formalmente, facendo appello al codice civile, si tranquillizzano i lavoratori, ma il dato oggettivo è che l’istituto nel quale lavoreranno sarà giuridicamente diverso. Ci sorprende anche lo strano attivismo, a tempo scaduto, dei sindacati, in questo ultimo periodo».

Si oppone anche il Pci di Alberto D’Andrea che denuncia la privatizzazione. Critica la Cisl di Paolo Lubiato che ha forti paure per il futuro del personale, la perdita di garanzie con il passaggio ai privati. La Cgil ha preso posizione: «Auspichiamo un’immediata e urgente convocazione da parte del Comune per chiarire il futuro dell’Ipab e del personale. Sino ad oggi erano state date precise rassicurazioni rispetto al futuro della struttura e alle garanzie del personale anche con impegni formali. Chiediamo quindi al sindaco Cereser di convocarci e chiarire quali sono gli elementi a garanzia del servizio pubblico, della qualità dell’assistenza e della tutela del personale. Senza un confronto chiaro che garantisca quanto già assunto in precedenza non potremo che mettere in campo tutte le azioni di lotta e di sciopero per salvaguardare la qualità dell’assistenza e i posti di lavoro».

Il dibattito si è acceso e anche il vice presidente della giunta regionale Gianluca Forcolin è intervenuto: «Troppi ritardi, problemi e intanto nella casa di riposo ci sono 40 posti liberi e una migrazione continua. La giunta Cereser non ha saputo governare».

Duro anche Oliviero Leo, candidato a sindaco del centrodestra, e l’ex presidente Carlo Patera: «Un atto di tale rilevanza non può essere assunto a pochi giorni dalla fine di un’amministrazione e si dovevano coinvolgere dipendenti e sindacati».

Il sindaco, Andrea Cereser, è di tutt’altro avviso: «Nelle ultime settimane gli organi di stampa hanno dato voce a preoccupazioni e prese di posizione sul processo di societarizzazione tra Ipab Monumento ai Caduti e la cooperativa di Marghera, aggiudicataria di specifica procedura ad evidenza pubblica come la legge impone ad organismi di diritto pubblico. Questa scelta è stata illustrata in varie sedi istituzionali e sindacali e grazie a tali incontri si sono disposte regole di gestione e affidamento dei servizi che garantissero gli interessi pubblici e quelli dei lavoratori. Come sindaco intendo vigilare pur nell’autonomia delle parti trattanti, consapevole delle difficoltà esistenti. La soluzione adottata risponde all’obiettivo di migliorare in termini qualitativi, quantitativi e di differenziazione i servizi per la “popolazione anziana fragile”, senza trascurare le garanzie per chi oggi opera come dipendente Ipab».

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