La Casa dei Tre Oci presto venduta dalla fondazione Venezia: non sarà hotel

È quanto filtra rispetto alle indiscrezioni, che parlano di due acquirenti già in lizza per aggiudicarsela. Si tratterebbe dell’imprenditore francese Stephane Courbit e di una fondazione americana

VENEZIA,. La Casa dei Tre Oci sarà venduta dalla Fondazione di Venezia ma non diventerà un nuovo albergo, mantenendo comunque un utilizzo di tipo culturale, come avviene ora con il centro espositivo legato alla fotografia che ospita. È quanto filtra rispetto alle indiscrezioni di stampa che parlano di due acquirenti già in lizza per aggiudicarsela. Si tratterebbe dell’imprenditore francese Stephane Courbit, con forti interessi nel campo dell’audiovisivo, dell’energia, ma anche degli hotel di lusso.

E di una fondazione americana di cui da tempo si parlava, ma che ora si sarebbe palesata: si tratterebbe del Berggruen Institute, un’istituzione indipendente e con scopi umanitari che si occupa rimodellare le istituzioni politiche e sociali di fronte alle grandi trasformazioni del 21 ° secolo.

L’offerta economica più interessante – vicina ai 10 milioni di euro – sarebbe però quella francese. Da parte del presidente della Fondazione di Venezia Michele Bugliesi – rettore uscente di Ca’Foscari – un “no comment”che sa tanto di indiretta conferma, per non turbare con dichiarazioni improvvide le delicate trattative in corso.

C’è infatti da superare lo scoglio della Soprintendenza e anche quello del Comune rispetto a possibili cambi di destinazione d’uso e al fatto che la Casa dei Tre Oci mantenga comunque un uso pubblico. Ma la proposta francese prevederebbe comunque spazi espositivi e studi d’artista, mentrree quella americana prevede di sbarcare in laguna con una delle proprie sedi. Non sembrano esserci margini, pertanto, per una possibile trasformazione alberghiera dei tre Oci. Quanto al centro espositivo sulla fotografia di Civita Tre Venezie, potrebbe trovare spazio all’interno del ridisegno dell’M9, il Museo del Novecento di Mestre.

Filtrano però le preoccupazioni sul futuro dei Tre Oci, come quelle della capogruppo del Pd a Ca’ Farsetti Monica Sambo che teme venga a perdere la sua destinazione culturale o quella del consigliere del gruppo Tutta La Città Insieme Giovanni Andrea Martini per cui «sembra di giocare a Monopoli, invece si parla della Casa dei Tre Oci alla Giudecca.

Che la Fondazione Venezia è pronta a vendere al miglior offerente per far cassa. Se la motivazione addotta è che vuole re-investire quei soldi in non meglio precisati progetti a sostegno dei settori della cultura e del sociale, nella realtà si sa che una grossa fetta di quei proventi serviranno per sostenere l’M9, minando le sorti di una realtà culturale che funziona». —

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