La calunnia a due vigili costa un anno e 4 mesi

Condannato un trasportatore (pena sospesa) che dovrà pagare pure 10 mila euro Multato sette anni fa, li aveva accusati di aver scritto indicazioni false nel verbale
MESTRE 15.02.2003 via CAPUCCINA MESTRE BLOCCO TOTALE DEL TRAFFICO CONTROLLI POLIZIA MUNICIPALE (C) Bertolin M. richiesto da BASSO MESTRE BLOCCO TOTALE DEL TRAFFICO CONTROLLI POLIZIA MUNICIPALE
MESTRE 15.02.2003 via CAPUCCINA MESTRE BLOCCO TOTALE DEL TRAFFICO CONTROLLI POLIZIA MUNICIPALE (C) Bertolin M. richiesto da BASSO MESTRE BLOCCO TOTALE DEL TRAFFICO CONTROLLI POLIZIA MUNICIPALE

Condanna pesante, ieri, del giudice monocratico di Venezia Fabio Moretti per un trasportatore mestrino, Andrea Selvadego (53 anni), il quale doveva rispondere di calunnia nei confronti di due vigili urbani. Il pubblico ministero Francesca Crupi si era battuta perché venisse riconosciuta la sua responsabilità e il magistrato, dopo aver ascoltato le parti, lo ha condannato a un anno e quattro mesi di reclusione (pena sospesa grazie alla condizionale) e al pagamento di cinquemila euro a ciascuno dei due appartenenti alla Polizia municipale. I fatti si riferiscono al 5 giugno di sette anni fa.

Quel giorno, sostiene l’imputato, doveva consegnare un pacco nei pressi di Piazzale Donatori di Sangue, nel centro di Mestre, e proprio per questo aveva parcheggiato il suo furgone negli stalli previsti proprio per la sosta dei mezzi che devono caricare o scaricare merce. Quando era tornato al furgone si era ritrovato una contravvenzione piuttosto salata da pagare. Non ritenendo di aver commesso alcuna infrazione l’aveva contestata, ma non si era limitato a questo. Aveva sostenuto che i due vigili urbani che lo avevano multato avevano riportato il falso, scrivendo che il mezzo da lui condotto era fermo da ore nel parcheggio nel quale, invece, avrebbe potuto rimanere soltanto il tempo necessario per scaricare e consegnare il pacco. Un’accusa pesante, il reato contestato ai vigili infatti era stato quello di falso ideologico, un’accusa che avrebbe potuto costare loro una condanna da uno a sei anni di reclusione, visto che secondo Selvadego avevano dichiarato il falso in un atto pubblico, come in effetti è il verbale di una contravvenzione.

I due appartenenti alla Polizia municipale hanno, al contrario, sostenuto che quel furgone era rimasto parcheggiato negli stalli di piazzale Donatori di sangue alcune ore e proprio per questo avevano deciso per la contravvenzione. Durante il processo la rappresentante della Procura è riuscita a dimostrare che sarebbe stato l’imputato a raccontare il falso, mentre i due vigili avevano riferito quello che era accaduto davvero e, quindi, quella contravvenzione era del tutto giustificata e, di co0nseguenza, non c’era alcun passaggio falso. Il giudice monocratico ha accolto questa impostazione e ha condannato Selvadego non solo ad un pena consistente, ma anche a risarcire il danno morale patito dalle accuse da lui mosse e pure a pagare le spese legali che i due vigili hanno sostenuto per costituirsi parte civile, quattro mila euro.

Giorgio Cecchetti

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