La blocca in bici e si spoglia sulla strada
MOGLIANO. Lei stava percorrendo via Roma in bicicletta, diretta verso la palestra dove si allena abitualmente; lui dopo averla inseguita col furgone, l’ha bloccata costringendola a fermarsi: dagli apprezzamenti verbali è passato alle oscenità in pubblico.
Per questo morboso comportamento, nei confronti di una trentenne moglianese, l’uomo – un manovale di origini rumene residente nel Padovano e già noto alle forze dell’ordine – è stato identificato e denunciato dai carabinieri di Mogliano con l’accusa di atti osceni in luogo pubblico.
Ad aggravare la sua posizione nei confronti della giustizia si aggiunge anche un ulteriore elemento: i fatti, che risalgono al tardo pomeriggio di lunedì scorso, sarebbero avvenuti nelle vicinanze di un luogo molto frequentato da minorenni. Vicino alla palestra di via Roma, infatti, si trova anche un scuola di danza per bambine.
Era dunque molto concreto che allo choc della donna, si potesse aggiungere quello di altre più giovani utenti degli spazi sportivi.
Per C.V., classe 1976, malgrado il reato di atti osceni in luogo pubblico sia stato recentemente depenalizzato e venga semplicemente punito con una sanzione amministrativa pecunaria, la condotta tenuta nelle vicinanze di un luogo sensibile costituisce il presupposto per un addebito di natura penale: rischia infatti adesso una condanna da 4 mesi a 4 anni di reclusione.
Il quarantenne, che si trovava a Mogliano di passaggio dopo aver lavorato in un comune vicino, ha adocchiato l’avvenente signora dal furgone. Prima le si è affiancato con qualche commento esplicito dal finestrino poi, dopo un breve inseguimento, ha costretto la donna a fermarsi: in quel momento è sceso dal mezzo, si è tolto la maglietta e non ha esitato a mettere in mostra le proprie intimità, toccandosi ed esibendosi un vero e proprio strip-tease.
La chiamata ai carabinieri è stata immediata. Grazie alla testimonianza della donna e ad una rapida azione investigativa, i militari sono risaliti all’identità del molestatore. Non è la prima volta che C.V. si cimenta in azioni di questo genere: il suo atteggiamento recidivo costituisce dunque un’ulteriore aggravante. Ora l’uomo, già noto alle forze dell’ordine per episodi simili, alcuni dei quali avvenuti sempre a Mogliano, dovrà rispondere del suo comportamento davanti al giudice.
Matteo Marcon
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