«La bimba positiva alla cocaina tornerà a casa con i genitori»
VENEZIA. «Sono caduti tutti gli elementi che costituivano un ostacolo alla ricomposizione della patria potestà per entrambi i genitori. Venerdì prossimo ci sarà l’emanazione del decreto di reintegro temporaneo della responsabilità genitoriale. La bimba finalmente potrà tornare a casa con i suoi genitori dopo due mesi da incubo passati dalla famiglia». A dirlo è l’avvocato Matteo Mion, difensore di due coniugi del Veneziano accusati di aver ferito e drogato la loro bimba, una neonata di appena un mese. Genitori che, da quanto emerso dalle perizie della Procura della Repubblica di Venezia, sono stati accusati ingiustamente.
La presa di posizione dell’avvocato Mion arriva dopo l’udienza che si è tenuta martedì 24 davanti al Tribunale dei Minori di Venezia. «Il decreto di reintegro», spiega direttamente l’avvocato, «sarà temporaneo, ma si tratta solo di pratiche burocratiche visto che di fatto dai prossimi giorni la bimba sottratta alla famiglia tornerà nella sua abitazione. Le verifiche di rito come sempre saranno fatte, ma a famiglia ricomposta. Chi comunque ha provocato questo danno immenso pagherà tutto, con una causa civile che avvieremo contro l’ospedale di Padova».
L’incubo per la famiglia veneziana è sorto dopo il ricovero della piccola nel reparto di Pediatria di Padova lo scorso 24 febbraio. La bimba presentava una ferita profonda alla bocca. In più, dopo l’esame del capello, era risultata positiva alla cocaina (erano negativi invece i genitori). La bimba, con provvedimento del tribunale dei minori, è stata affidata insieme alla madre a una casa famiglia, mentre il papà è rimasto nella sua abitazione. La famiglia è stata così smembrata. Da una parte madre e figlia e dall’altra il papà che può vederle solo poche ore la settimana.
Poi la svolta clamorosa. La relazione del primario di Medicina legale dell’Asl 12 Silvano Zancaner, incaricato dalla Procura di Venezia, ha ricostruito un quadro completamente diverso da quello tratteggiato nella segnalazione dei medici padovani. Dalla relazione emerge che “la neonata non ha assunto cocaina e il taglio alla lingua è compatibile con la caduta riferita dalla madre”.
Mamma e papà fin dall’inizio avevano escluso con forza qualsiasi violenza nei confronti della figlia. «Ogni giorno in più senza mia moglie e la mia bimba a casa è un incubo insopportabile», dice il papà della piccola. «Mia moglie dopo le accuse che ci sono state rivolte è andata incontro a un forte stato di depressione dovuto a un’accusa ingiusta, stato da cui si è risollevata grazie alla ferma convinzione che la verità sarebbe emersa in tutta la sua chiarezza. Siamo stati trattati come due tossicodipendenti, quando tutti sanno che siamo due persone perbene, colpite da un’accusa infame».
Infine una speranza per la loro piccola. «Alla nostra bambina, che per fortuna non ricorderà niente di quanto successo, spiegheremo quando sarà più grande la disavventura di cui lei e noi siamo stati vittime, spiegando che se un insegnamento si può trarre, è che la verità va sempre perseguita con tutte le forze».
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