La Biennale si veste (anche) di mondanità

Dal dinner di Pinault alla Fondazione Cini agli eventi di Venetian Heritage con Tilda Swinton. Ecco tutte le feste e i party che contano tra arte e jet set
epa03107714 Mexican-born actress Salma Hayek poses at a photocall for 'As Luck Would Have It (La chispa de la vida)' during the 62nd Berlin International Film Festival, in Berlin, Germany, 15 February 2012. The movie is presented in the Berlinale Special Gala section at the 62nd Berlinale that runs from 09 to 19 February. EPA/BRITTA PEDERSEN
epa03107714 Mexican-born actress Salma Hayek poses at a photocall for 'As Luck Would Have It (La chispa de la vida)' during the 62nd Berlin International Film Festival, in Berlin, Germany, 15 February 2012. The movie is presented in the Berlinale Special Gala section at the 62nd Berlinale that runs from 09 to 19 February. EPA/BRITTA PEDERSEN
VENEZIA. Gli ospiti, quest’anno, si contano a centinaia per volta. Duecento fissi quelli di Venetian Heritage che, da martedì 9 a venerdì 13 maggio, saranno ovunque, ora davanti a un dipinto di Veronese ora con un bicchiere in mano a Ca’ Rezzonico, ora giù nei Piombi di Palazzo Ducale per il video di Douglas Gordon orà lassù al quarto piano dell’Espace Vuitton per la mostra “Pierre Huyghe”. 
 
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Quattro giorni fitti fitti per Tilda Swinton, sir Anish Kapoor, la principessa Firyal di Giordania, Fiona Swarovski e l’archistar Peter Marino che, di cuoio nero vestito, sabato sera firmerà le copie del suo ultimo libro al fresco del giardino di Palazzo Gradenigo, ospite di Toto Bergamo Rossi, direttore di Venetian Heritage nonchè anima e corpo di tutto l’ambaradan. 
 
Saranno invece mille, come sempre, gli invitati di Francois Pinault mercoledì 10 maggio al diner buffet (fortunatamente) non placé che rovescerà sul red carpet della Fondazione Cini galleristi, artisti, mecenati, direttori di musei, imprenditori, una bellissima Salma Hayek e mezza Parigi fresca del nuovo presidente.
 
 
 Irrompe quest’anno nella girandola mondana della Biennale anche la galleria inglese Houser & Wirth che lunedì 8 festeggerà la mostra di Philippe Guston alle Gallerie dell’Accademia con un party a Palazzo Barbaro, martedì Phyllida Barlow con un dinner in Conservatorio e giovedì Mark Bradford (l’artista che rappresenta gli Stati Uniti) con un gala a Palazzo Ducale. Il cartoncino d’invito è a forma di trittico ed è un’opera d’arte a se stante (peso incluso). 
 
Nel tutti invitano tutti, i palazzi apriranno i salotti, gli alberghi le terrazze, le chiese sconsacrate le sagrestie, i ristoranti i giardini e i giardini le piscine, prima tra tutte quella dell’hotel Cipriani. 
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Le boutique sembreranno gallerie, come Vuitton, che dedica le vetrine a Leonardo da Vinci e Van Gogh (con borsa coordinata), Miu Miu con i manichini dipinti a mano per un assaggio della collezione pre-fall, Pomellato con il cocktail per “Wallflowerz”, la stilista Kristina Ti da Nina in campo Manin (l’11 maggio) mentre Dolce & Gabbana, dolentissimi, hanno dovuto rinviare l’inaugurazione della loro boutique di mille metri quadrati a metà giugno. 
 
Nel frattempo Andrea Illy festeggerà i 25 anni della Illy Art Collection con Robert Wilson martedì 9 ai Magazzini del Sale con cocktail fino alle 19.30, giusto il tempo per saltare su un taxi e correre alla Scuola Grande di San Rocco dove il presidente e Ceo di Fendi, Pietro Beccari, festeggerà la curatrice del Padiglione Italia, Cecilia Alemani.
 
 Festa anche al T Fondaco per il padiglione francese, martedì, a colpi di champagne Ruinart come se piovesse, mentre l’Aman Venice aprirà il suo nuovo bar con doppia vista sul Canal Grande e sul giardino.
In attesa dello sbarco degli uomini più ricchi di Russia per l’opening della VAC Foundation alle Zattere. Il proprietario, Leonid Mikhelson, si farà vedere solo un’ora, il 10, dalle 10 alle 11.
 
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