La Bcc si fonde con Banca Marca

Nasce un polo di 50 sportelli, 8.555 soci, impieghi per 1.724 milioni di euro e 380 dipendenti
Foto Agenzia Candussi/ Furlan/ Chirignago, via Miranese 403/ Rapina alla banca di credito cooperativo di Marcon-Venezia
Foto Agenzia Candussi/ Furlan/ Chirignago, via Miranese 403/ Rapina alla banca di credito cooperativo di Marcon-Venezia

MARCON. Colpo di teatro nel mondo del credito cooperativo trevigiano. Banca della Marca di Orsago annuncia la fusione con la Bcc di Marcon. E conquistando il vertice del sistema regionale si orienta verso il gruppo Iccrea di Roma, rinunciando alla precedente opzione per la Cassa Centrale di Trento. Il motivo? Banca delle Prealpi di Tarzo è saldamente al fianco dei trentini e, nello stesso tempo, condivide con i cugini di Orsago i piani più alti degli istituti di credito non solo della Marca, ma dell’intera regione. Secondo il management della banca presieduta da Claudio Sernagiotto, pertanto, è nelle convenienze di questo istituto diversificare Orsago da Tarzo. Ed ecco la scelta di Roma, ancorché preferita da una minoranza delle Bcc venete.

«Per la verità», precisa Sernagiotto, «non c’è stata ancora una delibera ufficiale, il consiglio di amministrazione lo farà nella prossima riunione. Il mio auspicio è che ci sia un rinsavimento e che si torni al gruppo unico, seppur con regole diverse dal passato». Anche perché – fa notare sempre Sernagiotto – non è che le banche del territorio, come appunto il Credito Cooperativo, si siano avvantaggiate dalla crisi delle Popolari; lo hanno fatto, semmai, i grandi gruppi nazionali. «Meglio, dunque, stare insieme. I rapporti con i cugini di Tarzo, peraltro, sono ottimi». Il nuovo orientamento è maturato contestualmente alla fusione con la Bcc di Marcon, che sarà di scena all’assemblea straordinaria del 2 aprile. Il polo che ne uscirà sarà di 50 sportelli, 8.555 soci e 380 dipendenti e con impieghi netti che raggiungono 1.724 milioni di euro. «È una scelta strategica», sottolinea Sernagiotto, «che rafforza la nostra identità: noi siamo e restiamo banca che mette al centro soci, territorio e imprese, valorizzando al massimo i collaboratori. La fusione con la Bcc di Marcon è una scelta strategica per crescere ancora e per continuare ad essere competitivi sul mercato».

Sernagiotto spiega che la fusione con Marcon è stata perseguita per rispondere al mercato e ai competitor, seguendo un preciso piano di business e di investimento per allargare il nostro mercato tutelando i nostri soci e il territorio in cui operiamo. Banca della Marca è un istituto solido con un patrimonio da 185 milioni di euro, i conti in ordine e ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per crescere. Questo, però, oggi non basta per continuare a competere e continuare ad essere protagonisti che per noi significa essere vicini a imprese e comunità. Il processo delle aggregazioni è un treno già in corsa se si pensa che nel 2009 le Bcc in Veneto erano 40 e a fine 2017 saranno 20 grazie a 10 processi di aggregazione già avviati».

La storica Cassa Rurale di Orsago fonda le sue radici 120 anni fa, dando origine nel 2001 a Banca della Marca grazie alla fusione tra la Bcc di Orsago e Bcc Altamarca. Oggi Banca della Marca conta 37 agenzie locali, 31 nella sola provincia di Treviso, con la collaborazione di oltre 270 dipendenti e perseguendo una politica di sviluppo sostenibile dell’economia locale senza dimenticare di sostenere le attività di tipo culturale, sociale e sportivo.

Francesco Dal Mas

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