La battaglia dei “marinaretti”

Per anni gli ex allievi hanno lottato per rivedere la “Giorgina”
Dall’inviato

Un’attaccamento quasi filiale, una forza capace di smuovere le montagne. La “campagna” organizzata dall’Associazione marinaretti “Giorgio Cini” per riuscire a riportare la loro nave scuola a solcare le acque della laguna è stata qualcosa d’altri tempi. Organizzati com’erano abituati all’interno del loro collegio, questi uomini, molti dei quali figli e orfani di gente di mare, hanno lavorato sodo ma alla fine ce l’hanno fatta. E in più sono riusciti ad accompagnare la “Giorgina”, come chiamavano in gergo quella che era una goletta, nel suo viaggio verso a Venezia.

Una marcia di avvicinamento difficile, che ha visto il loro presidente, Gianni Missiaja, andare più volte in Francia per prendere contatti con la Fondation Belem, composta da Casse di risparmio francesi e Marine national, e intessere quella rete di contatti necessari all’impresa. Potendo contare poi su un’organizzatore nautico eccezionale come Gianluca Spanio, il gruppo a poco a poco è riuscito a coronare il suo sogno e da ieri il Girgio Cini / Belem è di nuovo a Venezia, accompagnato da quegli “ex ragazzi” che qui sono passati dall’infanzia all’età adulta. Difficile descrivere l’emozione in quei volti e quella dei loro compagni venuti ad accogliere la nave in porto. Lunedì 21, loro avranno il loro ritroto annuale (ritrovo ore 9 davanti al museo navale). E sarà davvero eccezionale: potranno celebrarlo a bordo del “loro” veliero. (u.d.)

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