La base dei banditi era in una villa estiva di Jesolo

Il custode scopre una luce accesa e chiama la polizia. Due ladri bivaccavano da diversi giorni. Uno preso, arrestato e condannato. Ma il giudice è costretto a liberarlo
in foto la polizia intervenuta sul parcheggio dove si e' svolto l'agguato..RAPINA PER 30 MILA EURO ALL' IPPODROMO SANT'ARTEMIO IN VIALE FELISSENT - polizia notte..
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JESOLO. Lunedì 5 il custode di un’abitazione estiva del Lido di Jesolo in Via Padova notava le luci accese della villa che sorvegliava per conto del proprietario. 
Pensando di averla lasciata lui stesso accesa entrava per spegnerla, ma in quel momento sentiva dei rumori provenire dal piano di sopra. L’uomo realizzava cosa stesse accadendo quindi usciva dall’edificio e chiamava il 113. 
Sul posto giungeva subito una volante del commissariato di polizia di Jesolo. I poliziotti una volta entrati nella casa, sentono aprirsi le persiane al piano di sopra e chiamano ulteriori rinforzi di personale.
In quel frangente uno dei malviventi si gettava dalla finestre al primo piano e si dava a precipitosa fuga.
Uno dei due agenti si portava al suo inseguimento e riusciva a fermarlo mentre stava cercando di saltare una siepe. Ma il malvivente non si rassegnava e iniziava immediatamente a colpire con calci e pugni il poliziotto che rimaneva ferito.
 
Subito interveniva il custode unitamente ad un passante, che avevano assistito ai fatti.
Solo con l’ausilio dei due la furia del malvivente veniva definitivamente placata.
Nel frattempo il secondo intruso riusciva a fuggire inseguito dall’altro poliziotto che però, dopo poco, lo perdeva di vita a causa della scarsa illuminazione della zona. 
 
Nel frattempo giungeva un secondo equipaggio del Commissariato di Jesolo che prendeva in consegna l’uomo fermato, subito identificato per Hentati Kamel 50 anni, tunisino irregolare in Italia, con numerosi precedenti di polizia per spaccio e furto.
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Lo straniero, già conosciuto dalle forze dell’ordine era appena stato scarcerato dalla casa circondariale di Perugia dove aveva finito di scontare una condanna definitiva per la quale era già stato arrestato qui a Jesolo sempre dagli agenti del medesimo commissariato.
 
L’immediato sopralluogo dei poliziotti con il custode permetteva di accertare che i due malviventi bivaccavano da diversi giorni nella villetta estiva. 
 
I locali erano sudici e pieni di avanzi di cibo. All’interno vi era una temperatura molto elevata: i malviventi infatti avevano acceso le pompe di calore e stavano banchettando con il vino e gli alimenti del proprietario. Quest’ultimo fatto è costato all’Hentati anche una denuncia per furto di energia elettrica.
 
Negli uffici del commissariato di Jesolo l’uomo veniva sottoposto a perquisizione in seguito alla quale veniva trovato in possesso di uno smartphone di rilevante valore provento di un furto in abitazione commesso qualche giorno prima.
Lo straniero veniva quindi arrestato per il reato di Resistenza e violenza a pubblico ufficiale e furto in abitazione e denunciato in stato di libertà per lesioni personali, concorso in violazione di domicilio, furto di energia elettrica e ricettazione dello smartphone. 
 
Il clandestino risultava non ottemperante all’ordine del questore di Perugia di abbandonare il territorio nazionale; fatto per il quale veniva ulteriormente denunciato.
Hentati Kamel, come disposto da sostituto procuratore di turno, ha passato la notte nelle camere di sicurezza del commissariato di Jesolo. 
 
Nella mattinata di oggi è stato presentato al Giudice del Tribunale di Venezia, il quale ha convalidato l’arresto condannando l’imputato alla pena di anni uno e mesi 8 di reclusione e 300 euro di multa, pena sospesa in base alla legge. Il giudice ha applicato inoltre la misura cautelare del divieto di dimora in Veneto per Hentati Kamel.
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Sempre nella mattinata i poliziotti sono riusciti ad individuare la 20enne proprietaria dello smartphone rubato e a restituirle il telefonino.
 

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