La banda dei ricambi, due auto smontate

A Santa Maria di Sala prese di mira altre vetture. I ladri hanno agito indisturbati in piena notte come in un’officina

SANTA MARIA DI SALA. Esce la mattina presto per andare a lavoro e trova l’auto davanti casa smontata come dal carrozziere. Lo stesso succede al vicino, che apre il cancello e si trova la sua berlina sopra il cric, senza le ruote. Inizio di settimana decisamente nero per due famiglie residenti in via dei Larici a Santa Maria di Sala, che ieri mattina si sono trovate le automobili parcheggiate in strada letteralmente inutilizzabili. Molto più di due atti vandalici in simultanea.

Asportate chirurgicamente parti di carrozzeria e pneumatici con cerchioni, migliaia di euro di danni e rabbia all’ennesima potenza. Dopo Mogliano, Martellago e Marcon, i professionisti dei ricambi d’auto sono dunque tornati in azione, arrivati agli estremi confini della provincia di Venezia: le due auto sono state “alleggerite” nella notte da una banda di veri professionisti, evidentemente dotata di tutti gli attrezzi del caso.

I ladri hanno agito indisturbati, in un quartiere residenziale alle spalle di Villa Farsetti, poco frequentato a tarda ora. Un lavoro di fino, che ha portato i ladri a smontare letteralmente un’Audi station wagon, lasciata senza ruote su dei mattoni, per rubarne i preziosi cerchi in lega e prelevarne poi anche cofano, fanali e mascherone anteriore, probabilmente già arrivati nei circuiti del mercato clandestino di ricambi d’auto. Non contenti, si sono concentrati su una berlina, parcheggiata nella stessa zona, a pochi metri di distanza, lasciata senza ruote, alzata da terra con un cric.

L’amara sorpresa è stata scoperta ieri mattina dai rispettivi proprietari, che non hanno potuto far altro che sporgere denuncia per furto ai carabinieri. I danni ammontano a migliaia di euro. Ieri la notizia e le foto del raid notturno hanno fatto in fretta il giro del paese, dove è esplosa la rabbia dei residenti, soprattutto dei quartieri residenziali: «Non ci sentiamo più sicuri», afferma uno dei vicini dei derubati, «spesso lasciare l’auto in strada non è pigrizia, ma una necessità».

«Se davvero ci sono tutte queste telecamere, anche se non in zona, non sarà difficile individuare il furgone con il quale hanno agito», gli fa eco un altro, mentre altri cittadini chiedono di potenziare l’illuminazione e limitare i guasti che spesso creano zone d’ombra, dove è più facile per i malviventi entrare in azione. Ma oltre le proteste resta la cronaca di una razzia che appare sempre più frequente, con casi simili per non dire identici a pochi chilometri di distanza l’uno dall’altro, tanto da far pensare a una vera e propria banda di carrozzieri specializzata del furto e riciclo di ricambi d’auto.

Difendersi appare impossibile: i malviventi agiscono all’esterno, riuscendo a non far attivare l’allarme delle vetture, azionabile solo in caso di movimento o effrazione. Soprattutto, se l’auto è di grossa cilindrata, i ricambi sembrano fruttare molto più rispetto alla vecchia autoradio presa di mira dei topi d’auto. L’unica difesa, insomma, sembra il garage. Possibilmente allarmato.

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