La banda dei motori marini Stessa firma in più colpi?
Lo stesso tipo di fascette di plastica per legare gli ostaggi e, probabilmente, anche gli stessi walkie talkie al posto dei telefonini per comunicare. Il modo di operare è molto simile, ma è ancora presto per dire se i tre banditi arrestati venerdì per il colpo al negozio Sportmarine siano gli stessi che in precedenza avevano colpito a Malcontenta, e ancora prima a Chioggia.
Venerdì poco dopo le 13 sono finiti in manette tre persone di nazionalità lituana: Aidas Gaska, 40 anni, Domas Stankevicius (26) e Ernestas Vaicekonis (21). Erano arrivati davanti al negozio che vende motori e attrezzature marini con un furgone di colore rosso con targa irlandese. Entrando nel negozio, e fingendosi clienti, avevano legato il proprietario, una commessa, e un amico dei due, in quel momento all’interno del negozio. Grazie all’attivazione del video-allarme e all’arrivo tempestivo delle volanti della polizia i tre sono stati messi sotto scacco, arrestati mentre stavano caricando i motori nel furgone. Ora la polizia sta cercando di capire sei i tre siano gli autori anche degli altri colpi avvenuti nel Veneziano. A Chioggia il colpo era avvenuto il 19 gennaio: sei motori fuoribordo rubati da una banda di ignoti che aveva sorpreso il guardiano dell’Adriatic Yachting, legandolo nella roulotte che usava come luogo di riparo. Il custode era riuscito a liberarsi dalle corse solo verso le 6. A fine gennaio la banda aveva colpito a Malcontenta alla darsena Bondante, anche in questo caso legando i proprietari, per portare via cinque motori fuoribordo per un valore di decine di migliaia di euro. Compito della polizia sarà capire se i tre lituani arrestati possano essere ritenuti i responsabili anche di questi due colpi. Tra gli appassionati di nautica c’è forte preoccupazione. Negli ultimi mesi, al di là delle rapine violente, si sono registrati furti nelle darsene di Malcontenta, Chioggia, Jesolo e Tessera. Colpiti dai furti di motori marini anche semplici diportisti che custodivano barca e motore nel giardino di casa. E’ accaduto a Mira, a Salzano, a Caorle e San Stino di Livenza. I motori spesso prendono la strada dei Paesi dell’Est, come ha riscontrato recentemente anche la polizia di Trieste, fermando alla frontiera un carico di motori rubati pronti per essere rivenduti.
Francesco Furlan
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