Klimt, scommessa vinta in 4 mila per la Giuditta II
MESTRE. «Abbiamo dati confortanti: la mostra del Candiani in termini di visitatori allinea questo spazio ai risultati di musei veneziani importanti come Ca’ Pesaro e il Fortuny».
La direttrice dei Musei civici veneziani, Gabriella Belli, è soddisfatta: con una media di 160 visitatori al giorno per quasi quattromila biglietti staccati dall’apertura di metà dicembre, la mostra di Mestre dedicata alla “Giuditta II” di Klimt al centro culturale Candiani di Mestre si può già definire un successo, in termini di partecipazione. «La media giornaliera di visitatori è di 160 persone al giorno con punte più alte il sabato e la domenica. A Natale la partecipazione è stata molto alta e così è stato anche il primo dell’anno, grazie alle aperture pomeridiane. In tutti i nostri musei il periodo delle feste ha portato tanti visitatori: tremila solo a palazzo Ducale. Siamo quindi, come Fondazione, molto soddisfatti. La città risponde e il progetto “Corto circuito” possiamo già dire che passerà dalla durata di un anno ad un progetto pluriennale».
Novità nella novità: l’arte antica che si confronta con quella contemporanea è una nuova sfida da portare avanti in terraferma, che spinge i Musei civici veneziani ad investire su Mestre non solo per un anno, l’arco temporale delle prime quattro mostre del progetto “Corto circuito” – di cui la mostra “Attorno a Klimt - Giuditta, eroismo e seduzione”, aperta dal 14 dicembre fino al 5 marzo, è stata il primo atto – ma di poter pensare ad una produzione di eventi di più lunga durata, su più anni, utilizzando sempre gli spazi del Candiani.
Il progetto della Belli e del consiglio di amministrazione della Fondazione Musei civici, sostenuto dal sindaco Brugnaro, vedrà la seconda tappa a ridosso di Pasqua. «Stiamo lavorando già alla seconda mostra, a Pasqua, che sarà dedicata all’Annunciazione. Un tema, anche questo, decisamente interessante e che vedrà opere importanti arrivare in terraferma proseguendo quel corto circuito tra antico e contemporaneo che è il filo conduttore di questo progetto. La Fondazione esportare idee nuove da Venezia a Mestre con un progetto ad hoc pensato per la terraferma», continua a spiegare la dottoressa Belli.
«Il progetto di “Corto circuito” è una serie che riteniamo decisamente interessante per il pubblico», continua. «La mostra sulla Giuditta è un percorso che stimola il pubblico e un racconto interessante per il visitatore». L’avvisaglia dell’interesse della mostra sul pubblico era già stato confermato dai 500 visitatori di Santo Stefano.
E visto che già quasi quattromila persone hanno scelto di visitare il percorso al Candiani, luogo che per anni ha ospitato soprattutto mostre fotografiche, quanti finora non hanno creduto nel risultato, ora dovranno ricredersi.
Mestre, insomma, con questa mostra diventa partner culturale di Venezia, dove sperimentare nuovi linguaggi di narrazione artistica sul contemporaneo e dove riproporre al grande pubblico anche opere che a Venezia invece rischierebbero di restare nei magazzini.
E la “Giuditta” di cui Venezia si è ricordata grazie alla provocazione sulla sua possibile vendita da parte del nuovo sindaco, alla fine si sta prendendo la sua rivincita, al di là del ponte.
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