Klimt, il Fregio di Beethoven è una copia

L’originale è al Belvedere, dopo le proteste modificate le diciture della mostra. Record di visitatori
Di Alberto Vitucci

Il «Fregio di Beethoven», una delle maggiori attrazioni della mostra di Klimt al museo Correr, è una copia. Fatto forse noto agli addetti ai lavori. Molto meno ai visitatori che stanno affollando in questi giorni la grande mostra dell’artista austriaco. Qualche protesta, malumori. Ed ecco che ieri la direzione dei Musei ha fatto applicare alle didascalie del capolavoro esposto un’aggiunta a macchina: «Copia conforme autorizzata dal Belvedere». Il grande affresco che copre tre pareti è infatti una parte dell’originale conservato proprio al Belvedere. Una copia fatta in anni recenti, di grande qualità. Ma comunque una copia. Nè sul catalogo né sulle diciture della mostra – peraltro di altissimo livello, già visitata nei giorni di Pasqua da migliaia di persone – appare l’avvertenza. «E’ vero», ammettono i responsabili della Fondazione, «ma spostare l’originale non era possibile. E’ giusto avvisare i visitatori». Didascalìe modificate, dunque. E giallo risolto. Era stato proprio un visitatore esperto d’arte a segnalare l’anomalìa. Qualcuno se n’era accorto il giorno dell’inaugurazione. Ma nei testi ufficili il Fregio appare come un’opera originale. Sicuramente una delle più apprezzate dal pubblico della mostra.

L’originale del Fregio di Beethoven venne realizzato da Klimt nel 1902, in occasione della XIX mostra della Secessione viennese. Era dedicata alla grande scultura di Max Klinger dedicata all’apoteosi del grande compositore tedesco, allora all’apice della sua fama, diventato vero oggetto di culto. Il fregio è un’opera che accoglie suggestioni anche orientali, della cultura classica egiziana e greca. Si sviluppa in tre pareti, con un’estensione di 24 metri.

Un incidente di percorso che non cambia la prospettiva di quella che si annuncia già una mostra di grande successo. Il giorno di Pasquetta sono entrati al Correr ben tremila visitatori, e il flusso continua. Mostra importata come stava dal Belvedere, dove è stata esposta fino a poche settimane fa per celebrare il 150esimo anniversario della nascita dell’artista. Ci sono da ammirare 140 opere, ritratti, disegni e opere. Che raccontano il rapporto di Klimt con il modernismo europeo e in particolare con l’architetto Josef Hoffmann. Splendidi ritratti, Il Girasole, quadri e miniature cariche d’oro. Che testimoniano dell’amore di Klimt per Venezia e dell’effetto che gli fece la prima visita con l’amata Alma Mahler, la musa del Ventesimo secolo. Ori, figure, echi della pittura espressionista di Schiele da cui Klimt venne influenzato non poco. Insomma, una mostra di grande livello, allestita benissimo. Che da ieri spiega anche ai visitatori come il Fregio di Beethoven sia soltanto una copia.

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