Kayak, cambia l’ordinanza Zappalorto: qualcosa faremo

Il commissario prende atto delle proteste: «Hanno diritto di godere la città» In Municipalità non passa l’ordine del giorno che chiedeva la sospensione
Di Alberto Vitucci

Il commissario metterà mano all’ordinanza sul Traffico acqueo che vieta il transito alle canoe, alle jole e ai kayak. «Vedremo di contemperare le esigenze», ha detto ieri, «i kayak non inquinano, hanno il diritto di godere la città. Stiamo cercando di ridurre il volume di traffico».

L’ondata di proteste che ha salutato l’entrata in vigore delle sei nuove ordinanze ha convinto dunque il commissario a intervenire. Proteste erano arrivate a Ca’ Farsetti da molte parti. La Federazione italiana canottaggio, la Canottieri Mestre, associazioni e cittadini. «Perché vietare il traffico alla canoa e non alle grandi navi?».

Il titolo apparso su qualche giornale europeo ha rischiato di ridicolizzare l’intera manovra per la riduzione del traffico. Ordinanze che contengono qualche stranezza (come il termine «sandolini», tipologìa di imbarcazioni sconosciuta in laguna) e molti «buchi». E hanno generato una raffica di proteste. Ieri mattina pattuglie fisse dei vigili a Rialto, davanti al rio del Fontego, per fermare le imbarcazioni che secondo i nuovi provvedimenti non hanno più titolo per passare. Come le barche dei residenti, adesso bloccate dalle 8 a mezzogiorno. Oppure i taxi non in turno e i noleggi delle carovane, che potranno passare solo dopo le 15. Provvedimenti molto complicati, che vanno ad aggiungersi alla gran mole di ordinanze in vigore.

Proteste anche dalla Municipalità. Che denuncia di non essere stata «nemmeno interpellata prima dell’entrata in vigore delle nuove norme». Ma un ordine del giorno proposto da Pietro Bortoluzzi (Fratelli d’Italia) non è passato per il voto contrario del Pd. «Io ho votato a favore», dice il presidente Erminio Viero, «non capisco perché non si possa votare una proposta giusta anche se viene dall’opposizione».

La richiesta dell’ordine del giorno era quella di «sospendere immediatamente le ordinanze». Per il momento una sola, quella che riguarda i gondolieri e il divieto di attraversamento del canale, è stata rinviata a maggio, al termine dei lavori per i restauri del ponte di Rialto. Intanto la confusione aumenta. Solo per i lavori di restauro, nella zona «critica» per il traffico sotto il ponte di Rialto sono già state montate due chiatte (per il palazzo dei Camerlenghi e il Fontego dei Tedeschi), oltre a quelle per i nuovi pontili Actv. Presto ne arriverà una quarta, quella per i lavori al ponte di Rialto. Il canale dunque si restringe, proprio mentre arriva la stagiomne turistica. E i divieti di passaggio non incideranno sul totale, dice qualcuno. Meglio sarebbe insistere sui controlli, introdurre il «numero chiuso» e dirottare il traffico turistico Actv per linee esterne.

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